Nel cuore della Valle ed al centro dell’abitato di Santa Maria Maggiore sorge la più antica chiesa vigezzina, dedicata alla Vergine assunta, e matrice di tutte le altre chiese della Valle. Anche oggi si presenta in forme grandiose, con un ampio edificio absidato, frutto dei rifacimenti settecenteschi, protetto in facciata da un portico aperto sui lati. La facciata dal semplice paramento murario in blocchi di pietra a vista racchiude ancora elementi superstiti dell’antica chiesa in stile romanico, costituiti dalla serie di archetti pensili che sottolineano il timpano, sostenuti da pilastrini decorati con motivi geometrici scolpiti, e dalla grande finestra a rosone. Altre due sculture architettoniche ricordano l’edificio più antico: una formella con figura mitologica, interpretata come un basilisco, murata al rovescio lungo la parete settentrionale dell’edificio, ed un leone stiloforo, un tempo certamente posto a decoro del portale d’ingresso, oggi conservato all’interno della chiesa. L’elemento che più di tutti conserva traccia della chiesa antica è però l’alto campanile, che, ad eccezione della cella campanaria e della terminazione, è ancora quello dell’edificio romanico, contraddistinto da struttura muraria in blocchi di pietra a vista e da cornici ad archetti pensili che ne scandiscono la superficie.
Il grandioso interno della chiesa, ad unica navata con colonne d’ordine corinzio, accoglie l’altare maggiore, in marmo di Carrara, culminante con la statua del Redentore, cui fa da sfondo il coro in noce del 1768. La Pala d’altare, con l’Assunzione della Vergine, ed il Presbiterio (con la Natività e la Transizione della Vergine, ai lati, ed il Tripudio per Maria assunta in cielo nel catino) sono stati affrescati da Giuseppe Mattia Borgnis (1701-1761). Da notare alcune figure nei costumi vigezzini tradizionali.
A destra dell’altare maggiore troviamo l’altare del SS. Crocifisso, l’altare della Madonna del Rosario e l’altare dedicato alla Madonna di Re con grande pala del Borgnis che riproduce la Madonna del Sangue.
A sinistra invece si incontrano l’altare dedicato agli angeli custodi, la cui pala rappresenta l’Arcangelo Raffaele, l’altare dedicato a San Carlo Borromeo ed infine l’altare dedicato alla Vergine Immacolata. Vicino alla porta d’ingresso si trova il Battistero costituito da una grande vasca in serpentino, sormontata da cupoletta artisticamente intarsiata in legno in stile tardo gotico.
Sempre il Borgnis dipinse anche il grandioso affresco della cupola centrale, con oltre quattrocento figure a grandezza naturale, che rappresenta la “Gloria di Maria in Cielo”. A metà Ottocento furono messi in opera ulteriori interventi di decoro, affidati al pittore Lorenzo Peretti di Buttogno, cui si devono gli affreschi del catino del portico di facciata con l’Assunzione della Vergine (1840), ed a Cristoforo Spigaglia, che realizzò le figure in monocromo a chiaro-scuro delle volte e delle pareti interne (1846).
Da notare sono anche le belle ed antiche panche in legno recanti gli stemmi delle principali famiglie vigezzine.