Nel cuore della Valle ed al centro dell’abitato di Santa Maria Maggiore sorge la più antica chiesa vigezzina, dedicata alla Vergine assunta, e matrice di tutte le altre chiese della Valle. Anche oggi si presenta in forme grandiose, con un ampio edificio absidato, frutto dei rifacimenti settecenteschi, protetto in facciata da un portico aperto sui lati. La facciata dal semplice paramento murario in blocchi di pietra a vista racchiude ancora elementi superstiti dell’antica chiesa in stile romanico, costituiti dalla serie di archetti pensili che sottolineano il timpano, sostenuti da pilastrini decorati con motivi geometrici scolpiti, e dalla grande finestra a rosone. Altre due sculture architettoniche ricordano l’edificio più antico: una formella con figura mitologica, interpretata come un basilisco, murata al rovescio lungo la parete settentrionale dell’edificio, ed un leone stiloforo, un tempo certamente posto a decoro del portale d’ingresso, oggi conservato all’interno della chiesa. L’elemento che più di tutti conserva traccia della chiesa antica è però l’alto campanile, che, ad eccezione della cella campanaria e della terminazione, è ancora quello dell’edificio romanico, contraddistinto da struttura muraria in blocchi di pietra a vista e da cornici ad archetti pensili che ne scandiscono la superficie.
La festa dell’Assunzione della Vergine, cui è dedicata la parrocchiale di Santa Maria, ricorre il 15 agosto e viene celebrata con una grande processione per le vie del paese con la statua in legno dorato e dipinto conservata nella parrocchiale. Si tratta di una delle feste mariane di più antica tradizione, celebrata sia in Occidente sia in Oriente. In essa si esalta la tradizione secondo cui l’Immacolata Vergine, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta al cielo in anima e corpo, perché fosse più pienamente conforme a suo Figlio, vincitore del peccato e della morte. L’antica festa liturgica dell’Assunzione fu esplicitata e solennemente proclamata con la definizione dogmatica di Pio XII nel 1950.
Diversi momenti dell’assunzione di Maria sono proposti nelle rappresentazioni artistiche racchiuse nella chiesa di Santa Maria Maggiore: a partire del portico con l’opera di Lorenzo Peretti, in cui la Vergine appare in un cielo coronato di nubi ed angeli, per arrivare alle volte della navata e del presbiterio, con l’attesa trionfale e l’incoronazione di Maria e, infine alla pala d’altare, con il momento preciso dell’Assunzione. Nella tela d’altare Maria sale al cielo trasportata su nubi dagli angeli, al di sopra di una tomba vuota intorno alla quale germogliano fiori. Gli apostoli, stupefatti, guardano verso l’alto.