Giungendo al solatio versante montano che ospita Toceno, si incontra dapprima l’antico oratorio di Sant’Antonio da Padova, posto lungo la strada. Accoglie il visitatore con il portichetto a due colonne e pavimento lastricato e presenta in facciata le consuete finestrelle devozionali che affiancano il portale d’ingresso. Un piccolo campanile si imposta direttamente all’angolo sud occidentale del tetto in piode, mentre alcune cappelle di una via crucis settecentesca lo contornano sui lati occidentale e settentrionale. Lungo il lato meridionale dell’edificio si conservano un affresco con la Pietà, dei maestri Seregnesi (fine XV secolo), e lo stemma del vescovo Arcimboldi.
L’interno dell’oratorio ad aula unica presenta un soffitto a capriate lignee, assolutamente originale per la Valle Vigezzo. L’altare è ornato da una ricca ancona lignea che ospita la statua di S. Antonio da Padova con il Bambino in braccio, secondo un’iconografia consueta per questo santo di cui si narra che avrebbe avuto l’apparizione del Bambin Gesù poco prima della morte. Nell’abside poligonale si conservano interessanti affreschi del pittore lombardo Battista da Legnano, realizzati nel 1525. Sugli spicchi della volta vediamo: al centro il Crocifisso, affiancato dalla Madonna e da San Giovanni; a sinistra S. Pietro e S. Antonio Abate; a destra S. Bartolomeo e S. Giacomo. Sull’arco antistante l’abside si trovano S. Sebastiano e S. Maria Maddalena. Sopra alla porta d’ingresso è affrescata un’Annunciazione.
Sul muro esterno rivolto a mezzogiorno si conservano una malinconica Pietà realizzata sullo stesso modello iconografico di quella di Cannobio e un affresco raffigurante l’arma del vescovo Arcimboldi.