Alle spalle della parrocchiale e con inconsueto orientamento nord-sud sorge l’oratorio dedicato a Santa Marta. La veste architettonica, di gusto squisitamente barocco, presenta pianta centrale di forma ottagonale con il lato meridionale ampliato ad ospitare l’abside ed il lato settentrionale, maggiore degli altri, ad accogliere la facciata con l’ingresso principale (altre due porte sono ospitate nei lati attigui). Il decoro architettonico è costituito da semplici lesene e cornici, solo la facciata è messa in risalto da un alto fastigio curvilineo e dal portale con cornici ed architrave in pietra ollare.
L’oratorio che affaccia sulla splendida piazza di Craveggia fu voluto dalla Confraternita di Santa Marta, istituita nel 1563. La Confraternita non dispose subito del denaro necessario per costruire un proprio oratorio e inizialmente, i confratelli costruirono un palco ligneo dove potersi riunire in fondo all’unica navata della chiesa parrocchiale. Agli inizi del XVII secolo venne avviata la costruzione dell’oratorio della Confraternita che nel 1616 risulta presente. Il grande sviluppo della Confraternita e i radicali interventi edilizi su tutta la piazza nel corso del Settecento portarono ad una completa ricostruzione anche dell’oratorio di S. Marta che venne realizzato su disegno dell’architetto craveggese Antonio Ferino che si dice si sia ispirato alla Cappella Reale di Versailles. L’opera muraria dell’Oratorio fu portata a termine nel 1752, per il decoro interno si dovette invece attendere fino al 1836, quando l’opera venne affidata a Lorenzo Peretti di Buttogno.