La particolarità della chiesa di San Bernardo di Zornasco è costituita dall’inserimento dell’edificio in un terrazzamento in posizione elevata all’interno del paese, circondato da una graziosa corona di cappelle della Via Crucis del primo Ottocento, ben conservate grazie anche a recenti restauri. Le ultime due stazioni della Via Crucis si innestano nell’architettura della chiesa, una addossandosi alla parete meridionale, l’altra inserendosi nel portichetto d’ingresso. La struttura architettonica è infatti preceduta da un portichetto in facciata, cui si affianca, a settentrione, il massiccio ed alto campanile.
La Chiesa di San Bernardo da Mentone origina da un piccolo oratorio datato 1457. Il cimitero che gli era allora adiacente, quando il primo oratorio venne ampliato, venne spostato e ubicato dove si trova ora, e cioè dietro la nuova chiesa.
In occasione della visita pastorale fatta dal cardinale Taverna in Valle Vigezzo nel 1616, gli abitanti di Zornasco gli sottoposero la richiesta di autonomia dalla parrocchia di Malesco. All’atto non fu però data immediata esecuzione perché gli abitanti di Zornasco non potevano garantire la dote al nuovo parroco. La separazione effettiva si avrà solo il 7 marzo 1662 e la costituzione in parrocchia autonoma sarà l’occasione per l’edificazione della nuova e più ampia chiesa in luogo dell’antico oratorio.
La suggestiva Via Crucis che si sviluppa attorno alla chiesa è formata da sedici nicchie votive, alcune delle quali, precisamente la terza e la quarta stazione, sono state affrescate da Lorenzo Peretti (1774-1851), altre si devono al pittore di Prestinone Carlo Gaudenzio Lupetti (1827 - 1862).