L’antica chiesa parrocchiale di San Maurizio a Re si trova oggi inserita e quasi abbracciata dalla monumentale architettura del Santuario della Madonna del Sangue. La sua facciata tuttavia è la prima che si presenti al viaggiatore che giunga al paese di Re. La presenza della chiesa è segnata ed anticipata dall’alto campanile che sorge isolato nella piazza e discosto da essa, mentre l’ingresso vero e proprio è preannunciato da un ampio portico a tre arcate sostenute da colonne binate, interamente affrescato. Nel 1806 infatti il mecenate Francesco Maria Borgnis Bolongaro di Santa Maria Maggiore incaricò Lorenzo Peretti di dipingere le figure dei Santi Maurizio e Giorgio in facciata e tondi con angeli musicanti nelle volte.
San Maurizio fu, secondo il racconto agiografico, un generale dell’impero romano, a capo della leggendaria legione Tebea egiziano-romana che in seguito al rifiuto di intraprendere azioni punitive contro i cristiani sarebbe stata martirizzata durante la decima persecuzione di Diocleziano. Il luogo dell’eccidio, allora noto come Agaunum in Raetia, è attualmente Saint Maurice-en-Valais, in Svizzera, dove si trova un’abbazia dedicata al santo. Maurizio viene raffigurato tradizionalmente nella sua armatura, ed in Italia si aggiunge una croce rossa sul suo scudo, che rimanda alla nobile dinastia dei Savoia, che promosse il culto del santo. Il legame tra San Maurizio ed il casato sabaudo culminò nel 1434 con la fondazione da parte del duca Amedeo VIII di un ordine cavalleresco a lui dedicato. Il duca fece inoltre traslare da Saint-Maurice a Torino parte delle reliquie del capitano della Legione Tebea, nonché la sua spada, la croce e l’anello, oggi ancora conservati nella cappella della sindone. San Maurizio è considerato, oltre che patrono della Casa Savoia, di diversi ordini cavallereschi e dei soldati, in particolare degli Alpini, la sua festività ricorre il 22 settembre, tuttavia a Re si festeggia la patronale il 15 gennaio, anniversario della traslazione delle reliquie del santo da St. Maurice a Torino.