L’antica chiesa parrocchiale di San Maurizio a Re si trova oggi inserita e quasi abbracciata dalla monumentale architettura del Santuario della Madonna del Sangue. La sua facciata tuttavia è la prima che si presenti al viaggiatore che giunga al paese di Re. La presenza della chiesa è segnata ed anticipata dall’alto campanile che sorge isolato nella piazza e discosto da essa, mentre l’ingresso vero e proprio è preannunciato da un ampio portico a tre arcate sostenute da colonne binate, interamente affrescato. Nel 1806 infatti il mecenate Francesco Maria Borgnis Bolongaro di Santa Maria Maggiore incaricò Lorenzo Peretti di dipingere le figure dei Santi Maurizio e Giorgio in facciata e tondi con angeli musicanti nelle volte.
La chiesa di S. Maurizio di Re risale ad epoca anteriore al 1300, poiché tra il 1323 ed il 1367 la chiesa, già esistente, diviene parrocchia autonoma separandosi dalla quella di Malesco. Il primo edificio doveva essere assai semplice e modesto, caratterizzato dalla presenza in facciata di una pittura raffigurante la Madonna del Latte eseguito da un anonimo pittore tra fine ‘300 e inizio ‘400. Il miracolo che avvenne presso questa imagine nel 1494 (si vedano le informazioni sul successivo pannello 32) diede inizio ad una profonda e sempre crescente devozione per la Madonna, detta da quel momento “del Sangue”, in onore della quale la chiesa di S. Maurizio in seguito venne ingrandita. L’ampliamento, che comportò una pressoché totale ricostruzione con l’inclusione dell’effigie della Madonna in un altare centrale, fu realizzato su stimolo del vescovo Bascapè e risulta già avviato nel 1609, per concludersi con la consacrazione nel 1627.
Il monumentale campanile fu costruito tra il 1699 e il 1703.