La grande piazza a terrazzo all’ingresso del paese di Olgia è dominata dalla chiesa della Visitazione, con facciata porticata scandita dal gioco architettonico di lesene e riquadri. Al culmine del timpano si legge la data 1836, riferita all’ultimo restauro, e, in un tondo l’incipit del Magnificat “Magnificat anima mea dominum”, il canto di Maria legato all’episodio della Visitazione cui la chiesa è intitolata. L’alto campanile in pietra a vista si erge presso il lato settentrionale dell’edificio.
Nel 1580 la comunità di Olgia, isolata e lontana, venne separata da Re e la Chiesa, dedicata alla Visitazione della Vergine a S. Elisabetta, divenne parrocchia autonoma.
La chiesa esisteva certamente già da tempo, probabilmente come piccolo oratorio, che venne in seguito ricostruito in forme più ampie e consacrato nel 1602. Negli anni 1829 e 1836 l’edificio venne completamente restaurato ed ulteriormente ingrandito con l’aggiunta del coro e della sacrestia.