Al centro di Druogno, circondata da un ampio terrazzo erboso e cinta da un muro, sorge la grande chiesa parrocchiale di S. Silvestro. La facciata è protetta da un vano porticato, aperto solo sui lati, sopra il quale si trova una finestra a serliana che dà luce all’interno.
Sul lato meridionale della facciata si innalza l’imponente campanile. Tutto il complesso è dipinto in rosa e giallo con effetto finto-marmorizzato che conferisce leggerezza all’insieme.
Nel 1569, tra mille difficoltà frapposte dalla chiesa “matrice” furono fissate e approvate le modalità di separazione tra la chiesa di Santa Maria Maggiore e quella di Druogno-Albogno. Ma la comunità druognese non disponeva di fondi necessari per assicurare il sostentamento del parroco. Nel 1600 il vescovo Carlo Bescapé rese possibile l’effettiva separazione stabilendo i termini in cui la nuova parrocchia avrebbe dovuto rendere “omaggio” alla vecchia, attraverso riconoscimenti e servigi. Questi obblighi generarono non pochi dissensi, soprattutto quando i parroci di Santa Maria iniziarono a non fare più il loro dovere: la lite giunse fino alla Curia di Novara, dove fu stabilito l’obbligo puro e semplice per i curati di Santa Maria di recarsi settimanalmente e celebrare la messa a Druogno.