Scendendo dalla statale il tratto superstite dall’antica via per Domodossola, si raggiunge la frazione di Gagnone con il suo oratorio, che sorge accanto alla strada, in prossimità del ponte che valica il Melezzo.
L’edificio presenta un’alta facciata con tetto a capanna, segnato da una lesena marcapiano, grande finestra quadrangolare al centro e portale d’ingresso affiancato da due finestre con grata. Ad un piccolo campanile a vela con campana inserito sul lato meridionale del tetto si associa anche una più alta torre campanaria con orologio, posta presso il lato settentrionale dell’edificio.
L’oratorio di S. Defendente fu voluto e costruito a spese di un ricco mercante vigezzino, Giovanni Battista Bertina, di Orcesco, che fece fortuna in Olanda. L’edificazione risale ad inizio Ottocento e la dedicazione a san Defendente è significativa nell’ambiente montano: il santo veniva invocato contro i lupi, le intemperie e gli incendi.
Un momento significativo nella storia dell’oratorio è legato al dono delle reliquie, fatto nel 1834 dalla signora Anna Maria Bolongaro Borgnis, devota donna di origini vigezzine residente a Stresa, che le fece giungere dalle catacombe di Roma. Non è naturalmente possibile che il corpo sia quello del santo vissuto nel IV secolo e martirizzato a St.Maurice d’Agaune, ma la devozione popolare ha attribuito ad esso questa identità.
Il 17 luglio 1834 il cardinale Morozzo vescovo di Novara concesse che le reliquie venissero esposte al pubblico.