La Chiesa di S. Bartolomeo apostolo in Villette ha le sue origini in tempi remoti. La dedicazione a un apostolo, infatti, denota un’antica fondazione.
Fu certamente edificata in forme monumentali in epoca romanica e, di quella fase, resta ancora il campanile databile al XIII secolo.
La chiesa di Villette divenne parrocchia autonoma, staccandosi dalla chiesa madre di Re nel 1568. A partire dal 1626 l’edificio parrocchiale venne completamente ricostruito e venne decorato nel corso dell’Ottocento.
Degni di nota sono alcuni decori esterni dell’edificio tutti posti lungo la facciata sud. Troviamo affrescati alcuni stemmi, tra cui quello dei Borromeo, la figura di S. Bartolomeo e due meridiane: una è recente (1992) e l’altra ascrivibile al XVII secolo. A lato di queste, campeggia un’antica insegna litica raffigurante un’incudine sopra la quale sta un martello e, a lato, una tenaglia, riferimento alla fazione Ghibellina dei Ferrari. Nella parete sono infine murate alcune lapidi funerarie risalenti al 1600.
La facciata è ioccupata e pressoché totalmente nascosta da un portico che la mette in comunicazione con l’attiguo oratorio di San Giuseppe.
Arte
L’edificio è a una sola navata con due cappelle per parte e pavimento in lastroni di pietra. Fu decorata dai pittori locali Bernardino Peretti, figlio del celebre Lorenzo, e Antonio Maria Cotti. Dietro l’altare si trova un grande affresco del Peretti con il Martirio di San Bartolomeo, particolarmente efficace nella resa espressiva degli aguzzini (1884).
Al Cotti invece si deve la Gloria di San Bartolomeo nella volta della navata e i Quattro Evangelisti nelle lunette laterali. Nella volta del presbiterio sono dipinti i 12 apostoli e medaglioni con la Santissima Trinità, l’Annunciazione a Maria e Dio Padre.
Lungo le pareti della navata due grandi affreschi propongono S. Francesco che accoglie tra le sue braccia Gesù crocifisso e Santa Teresa d’Avila; mentre verso il fondo si trova una tela del pittore tocenese Francesco Laurenti del 1833 raffigurante l’arresto di San Pietro.
La nicchia del battistero accoglie una vasca battesimale in pietra molto bella e probabilmente risalente alla chiesa primitiva.
Devozione
La leggenda narra che San Bartolomeo fu gettato in mare dopo essere stato spellato vivo dal fratello del re d’Armenia dove aveva predicato il Vangelo. Giunto miracolosamente alle isole Lipari, allontanò la minaccia del vulcano. Le sue spoglie riposano nel Santuario dell’isola tiberina di Roma, a lui dedicato. La ricorrenza del santo è fissata al 24 agosto. Patrono dei fabbricanti di guanti, macellai, legatori di libri, fattori, pellicciai, sarti e conciatori, lo si invoca contro le malattie cutanee e viene spesso raffigurato con la sua pelle in mano o sulle spalle o nel momento del martirio.