La Chiesa di Sant’Ambrogio a Coimo pare abbia origini molto antiche e sia forse stata edificata in un luogo sacro pagano: depongono a favore di questa ipotesi la posizione decentrata rispetto al nucleo abitato e la presenza di un masso coppellato nella muratura esterna sul lato sud, segno di un culto preistorico. La chiesa attuale è frutto di ampliamenti che si sono stratificati nei secoli, a partire dal primo edificio in stile romanico, che i documenti attestano essere stato consacrato attorno al 1100 dal vescovo di Novara Litifredo.
Inizialmente soggetta alla pieve di Santa Maria Maggiore, la chiesa di S. Ambrogio divenne parrocchia autonoma tra il 1281 ed il 1323.
Il campanile attuale risale al 1562, quando i documenti ricordano la concessione di rompere il muro e costruire il campanile nuovo. L’attuale concerto di campane ha ancora intatta e funzionante una bella campana fusa nel 1567.
La nuova chiesa, ingrandita, restaurata e decorata fu completata nel 1725, come indica la data iscritta sulla facciata. Il portico a colonne binate è stato edificato nel 1777, utilizzando la locale pietra ollare. La consacrazione avvenne il 12 Luglio 1806.
Arte
All’interno della chiesa l’opera d’arte più antica si conserva nella cappella laterale (lato sud) della Beata Vergine Maria delle Grazie, che reca un affresco di fine '400 in cui la Vergine appare con il manto allargato a proteggere i fedeli e un gruppo di incappucciati probabilmente appartenenti alla confraternita dei Disciplinati. Dal lato opposto si trova la cappella di S. Carlo, la cui pala raffigura il Santo mentre comunica gli appestati.
All’ingresso si trova il fonte battesimale in pietra con ciborio in legno scolpito, racchiuso da una balaustra datata 1691.
All'incrocio della navata con il transetto si sviluppa un arioso catino absidale affrescato nel 1728 dal pittore craveggese Giuseppe Mattia Borgnis con il trionfo di S. Ambrogio. Sono inoltre da attribuire al Borgnis le tre tele poste rispettivamente sopra l’altare maggiore (S. Ambrogio) e sopra gli altari delle grandi cappelle laterali (S. Bartolomeo a destra, S. Ludovico a sinistra). Nel 1750 fu posto il magnifico altare maggiore in marmi policromi.
Devozione
Non deve stupire in Val Vigezzo la presenza di una chiesa dedicata a Sant'Ambrogio, patrono di Milano, perché parte della storia di questa valle è legata al dominio del Ducato visconteo. Aurelio Ambrogio (Treviri, Germania, c. 340 - Milano, 4 aprile 397), membro di due importanti famiglie senatorie romane, essendo destinato alla carriera amministrativa, frequentò le migliori scuole di Roma. La sua abilità di funzionario nel dirimere pacificamente i forti contrasti tra ariani e cattolici, gli valse un largo apprezzamento da parte delle due fazioni. Nel 374 fu acclamato vescovo di Milano a furor di popolo, anche se non aveva ancora ricevuto il battesimo. Dopo la conferma della carica da parte dell'imperatore Flavio Valentiniano, nel giro di una settimana Ambrogio fu battezzato e ricevette il cappello episcopale. Combatté a fondo sia l'arianesimo che il paganesimo. La Chiesa cattolica venera la memoria del santo il 7 dicembre, giorno della sua ordinazione.