La comunità di Albogno ebbe un proprio oratorio almeno dal secolo XV, forse fatto costruire per iniziativa di nobili della famiglia De Rodis - Baceno che in Vigezzo avevano estesi possedimenti e vantavano diritti di decima. Un importante documento del 1595 rivela che la comunità di Albogno aveva istituito una cappellania allo scopo di avere un sacerdote che celebrasse la Santa Messa e provvedesse all’educazione della gioventù del luogo. Quando era parroco di Druogno don Vincenzo Berta, che per le sue idee repubblicane rischiò di essere fucilato con i patrioti della Repubblica Cisalpina venuti ad occupare l’Ossola nel 1798, si rinnovarono le convenzioni fra la comunità e il parroco circa la cappellania.
Svetta sulle case del piccolo nucleo abitato il campanile, che si erge direttamente sul tetto della chiesetta ed è dotato di un concerto di cinque campane, fuse dalla ditta Barigozzi di Milano nel 1911, ciascuna delle quali è dedicata ad un santo e reca l’indicazione del momento liturgico in cui deve essere suonata (campana di San Giuseppe: piango, prego pace ai defunti; campana di San Luigi: adoro Gesù Sacramentato; comincio le Funzioni; campana del Sacro Cuore di Gesù: ricordo il precetto festivo; campana di Maria Immacolata: Suono l’Angelus; invito a messa; campana di San Michele, cantiamo e benediciamo il nome di Dio).
Arte
L’oratorio, in stile barocco, ha una sola navata con pianta a croce latina con volte a crociera arricchite da cornici a stucco. Il presbiterio è chiuso da una balaustra in pietra ollare ed ospita, sopra l’altare, una tela con San Michele che sconfigge Satana, inserita in una ricca cornice a stucco sormontata dalla figura dell’Eterno Padre. Su una parete laterale del presbiterio il pittore Carlo Mellerio di Craveggia (1600-1675) ha dipinto una Madonna del Rosario tra i santi Domenico e Caterina da Siena. Lungo la navata, sul lato nord si trova la Cappella della Madonna della Pace voluta dalla nobile famiglia Mattei di Albogno, con bella tela di scuola fiamminga. Sul lato opposto si trova la Cappella dedicata al S. Crocefisso voluta dalla famiglia Andreoli.
Le pareti dell’edificio sono fittamente ornate da tele ad olio con le stazioni della via Crucis, le figure degli apostoli e due, di grandi dimensioni, uno con la Vergine, il bambino e sant’Antonio da Padova e l’altro con la Sacra Famiglia, ambedue siglati con i monogrammi dei Mattei.
Il portichetto in facciata reca infine, sopra l’arco centrale, una scultura in marmo del XVI secolo con la Vergine e il Bambino.
Devozione
Michele è uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia. Il nome Michele deriva dall’espressione “Mi-ka-El” che significa “chi è come Dio?”. L’arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana. È comunemente rappresentato alato in armatura con spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago. La tela di Albogno, di scuola fiamminga del XVII secolo, non è datata, ma riporta i nomi dei donatori, J. Philippus de Mattheis et Petrus Andreolus F.F.Testimonia il contributo degli emigrati albognesi nei Paesi Bassi, così come la tela della Madonna della Pace nella cappella Mattei.
L’iconografia di San Michele è ripresa nella statua lignea del santo, opera milanese, acquistata nel 1880, che annualmente viene portata in processione in occasione della ricorrenza il 29 settembre.