L’oratorio di S. Defendente fu voluto e costruito a spese di un ricco mercante vigezzino, Giovanni Battista Bertina, di Orcesco, che fece fortuna in Olanda. L’edificazione risale ad inizio Ottocento e la dedicazione a san Defendente è significativa nell’ambiente montano: il santo veniva invocato contro i lupi, le intemperie e gli incendi.
Un momento significativo nella storia dell’oratorio è legato al dono delle reliquie, fatto nel 1834 dalla signora Anna Maria Bolongaro Borgnis, devota donna di origini vigezzine residente a Stresa, che le fece giungere dalle catacombe di Roma. Non è naturalmente possibile che il corpo sia quello del santo vissuto nel IV secolo e martirizzato a St.Maurice d’Agaune, ma la devozione popolare ha attribuito ad esso questa identità.
Il 17 luglio 1834 il cardinale Morozzo vescovo di Novara concesse che le reliquie venissero esposte al pubblico.
Arte
La forma dell’oratorio è molto semplice ed elegante: un’unica navata coperta con volte a vela. L’altare in marmi policromi è stato appositamente realizzato nel 1910, in sostituzione del precedente, per poter meglio ospitare la teca con il corpo di S. Defendente. Nella chiesa si conservano: una tela ad olio ottocentesca, che raffigura S. Defendente e quadri che rappresentano San Rocco e San Gerolamo (1868), la Sacra Famiglia e S. Anna. Nel 1910 fu realizzato l’altare nuovo su cui poggia l’urna del santo. La via Crucis in 14 stazioni dipinte a tempera pare di scuola del pittore di Buttogno Lorenzo Peretti.
Un piccolo gioiello custodito nell’oratorio è l’organo, donato dei coniugi Giovan Battista e Caterina Bertina nel 1840.
Devozione
San Defendente è secondo la leggenda uno dei martiri cristiani della Legione Tebea, guidata da s. Maurizio, che furono uccisi, perché non vollero lasciare la fede cristiana, sotto l’imperatore romano Massimiano (250-310).
La ricorrenza del santo è il 2 gennaio, tuttavia a Gagnone viene festeggiato il 26 e 27 agosto, per ricordare un episodio miracoloso avvenuto nel 1900 e ricordato nelle memorie dell’arciprete Ranzoni. Nei giorni 26 e 27 agosto di quell’anno una tremenda alluvione fece spaventosamente ingrossare i torrenti vigezzini e l’abitato di Gagnone, posto in vicinanza del torrente Melezzo, era minacciato dalle acque. Venne quindi esposto pubblicamente il corpo del Santo: la pioggia terminò e non ci furono né danni né morti. Come segno di riconoscenza verso san Defendente la festa fu fissata con decreto del vescovo al 27 agosto.