L’oratorio di San Giovanni Battista, oggi inserito lungo il perimetro settentrionale della chiesa parrocchiale dell’Assunta, un tempo sede della Confraternita del SS. Sacramento, eretta nel 1581, e dunque in origine risalente almeno al XVI secolo, aveva anticamente il suo ingresso sull’atrio della chiesa. Nella completa ricostruzione della parrocchiale di Santa Maria Maggiore tra il 1743 ed il 1770, venne demolito e a sua volta ricostruito conglobandolo nel perimetro settentrionale, a lato del presbiterio, in posizione simmetrica rispetto alla sacrestia.
Il nuovo edificio, più piccolo e raccolto rispetto alla parrocchiale, si presentò subito come adatto alle celebrazioni liturgiche nel periodo invernale, e tutt’ora è a ciò adibito nei mesi freddi.
Arte
L’oratorio, ad unica navata, culmina con l’altare in marmi policromi, che era l’antico altare della parrocchiale. L’interessante pala d’altare è opera di Carlo Fornara del 1911 e, come illustrato in un’iscrizione presente nella parte superiore del quadro, si tratta di una copia ricavata da una tela di Giandomenico Tiepolo del 1757, conservata oggi nei musei civici di Vicenza. Nello spazio angusto ed oscuro di una prigione, san Giovanni Battista attende di essere giustiziato: inginocchiato a terra, con il volto pallido, gli occhi rivolti verso l’alto in direzione di una coppia di putti, le braccia spalancate in segno di preghiera. Uno dei suoi carnefici, che ha già sguainato la spada con la quale gli taglierà la testa, si ferma un istante, colpito dall’atteggiamento devoto del santo, mentre l’altro si affretta ad immobilizzarlo con una corda. Un curioso spia l’intera scena dalle grate di una piccola finestra.
Oltre alla pala, il piccolo oratorio conserva statue lignee dorate e dipinte di santi e mediocri affreschi nelle volte, tra cui un trionfo di san Giovanni Battista. Di qualche pregio è invece un dipinto seicentesco sopra la porta d’ingresso con la decollazione del santo titolare.
Devozione
La dedicazione dell’oratorio è espressamente riferita al martirio di San Giovanni, che, secondo antichissima tradizione avvenne il 29 agosto, ed in tale data viene anche oggi ricordato.
Come è noto dai Vangeli Giovanni si ritirò a condurre vita ascetica nel deserto e cominciò a predicare l’avvento del Cristo ed a battezzare quanti si accostavano a lui. Gesù stesso si presentò per essere battezzato.
Giovanni sigillò infine la sua missione di precursore di Cristo con il martirio. Erode Antipa, imprigionatolo, lo fece decapitare.
Giovanni Battista è il santo più raffigurato nell’arte di tutti i secoli; non c’è, si può dire, pala d’altare o quadro di gruppo di santi, dove non sia presente questo santo, rivestito di solito con una pelle d’animale e con in mano un bastone terminante a croce. I vangeli lo descrivono infatti con indosso un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi. In questo modo è rappresentato anche nel catino absidale dell’oratorio.