Nella stessa piazza su cui si affaccia la chiesa di Sant’Ambrogio, prospetta un’altra antica chiesa, oggi abbandonata e in corso di trasformazione in abitazioni private, di cui tuttavia si riconosce ancora l’ampia facciata con finestrone a lunetta e nicchia, in cui campeggia, sia pure sbiadito dal tempo, un affresco con il Crocifisso e, ai piedi, Santa Maria Maddalena, cui la chiesa era dedicata, e, più sotto un altro affresco con un uomo in adorazione della Vergine con il Bambino.
L’edificio è citato per la prima volta nel 1340, quale chiesa dell’ospitale detto di Santa Maria. Pare che, poco più a meridione, scorresse un tempo il torrente Cannobino, poi deviato, e quindi la chiesa annessa all’ospizio si trovasse in posizione strategica nei pressi del guado sul fiume e lungo la viabilità. Nel 1488 la chiesa e l’ospitale erano gestiti dai Minori Osservanti Francescani. Poi, per volere di San Carlo Borromeo, nel 1575 l’ospitale venne spostato a Santa Giustina, non lontano dal Santuario della SS. Pietà che si stava erigendo, e la chiesa passò ai Cappuccini da poco insediati a Cannobio. Ingrandita e abbellita venne riconsacrata dallo stesso San Carlo nel 1582.
Nel 1627, giudicata non più confacente alle esigenze, venne ricostruita in forme ampliate con il coro orientato a meridione e riconsacrata nel 1641.
Non si sa se l’insolita dedicazione a Santa Maria Maddalena fosse presente fin dall’inizio o se sia stata decisa dal Borromeo nel 1575, quando appare per la prima volta. L’altro affresco presente in facciata che ritrae un uomo in preghiera davanti alla Madonna, sembra ricordare la prima intitolazione alla Vergine.
Nella parte orientale del paese di Cannobio, dove oggi si apre la piazza S. Ambrogio, si affacciavano un tempo due chiese, una è quella di S. Ambrogio, dall’insolita pianta centrale ad ottagono, dell’altra resta solo la facciata con affresco sbiadito di S. Maria Maddalena ai piedi della Croce. I due edifici erano sistemati a servizio di un antico complesso convenutale francescano con annesso “ospitale”, luogo di accoglienza dei pellegrini in un punto di accesso al borgo posto lungo la viabilità e a breve distanza dal lago.
La chiesa di Sant’Ambrogio è ritenuta una delle più antiche del borgo. Risalirebbe al 925, come attesterebbe il ritrovamento di una pietra con incisa questa data da parte dei Padri Cappuccini nel 1629, durante lavori di ristrutturazione. L’edificio è citato poi nel 1174 nella Carta Capitolare e negli Statuti di Cannobio.
In origine la chiesa aveva l’ingresso a ovest e l’altare regolarmente a est, ma nel già citato anno 1629 i Cappuccini del vicino convento ottennero il permesso effettuare i lavori necessari ad ampliare la piazza e a consentire da essa l’accesso alla loro chiesa conventuale e alla chiesa di S. Ambrogio, di cui fu mutato l’orientamento. I lavori le diedero l’originale pianta composta da un atrio ottagonale su cui si innesta un lungo coro rettangolare.
In seguito, e soprattutto dopo la soppressione del convento nel 1866, la chiesa venne trascurata: vi si celebravano soltanto le feste del patrono, della Madonna delle Grazie e alcuni funerali, come ricorda la pietra sepolcrale iscritta situata al centro dell’edificio.
Nei primi decenni del ‘900 sono stati eseguiti alcuni lavori di restauro, tra cui il rifacimento degli affreschi interni da parte del pittore cannobiese Mario Albertella.
Arte
Le testimonianze d’arte sono rappresentate da numerose tele sei e settecentesche.
L’altare maggiore in marmo è sormontato da una pala del Settecento con S. Ambrogio in adorazione della Madonna col Bambino, donata dalla fam. Gallarini.
Nell’atrio ottagonale si aprono due cappelle, a destra con altare dedicato a S. Bonaventura e tela che lo raffigura insieme a S. Ambrogio; a sinistra con altare dedicato alla Vergine delle Grazie, che si venera con l’appellativo di “Madonna della rosa”. L’icona ad affresco che la rappresenta con il Bambino tra le braccia risale al XVI secolo ed è l’unica sopravvivenza della chiesa precedente la ricostruzione del 1629.
Numerose altre tele si trovano alle pareti del vano ottagonale e del presbiterio, tra esse le Sante martiri Agata e Caterina, inoltre S. Chiara, S. Francesco e altri Santi Francescani, che, proprio come l’altare dedicato a San Bonaventura da Bagnoregio, richiamano il collegamento col monastero francescano promotore dell’ampliamento.
Devozione
Aurelio Ambrogio (Treviri, Germania, c. 340 - Milano, 4 aprile 397), membro di due importanti famiglie senatorie romane, essendo destinato alla carriera amministrativa, frequentò le migliori scuole di Roma. La sua abilità di funzionario nel dirimere pacificamente i forti contrasti tra ariani e cattolici, gli valse un largo apprezzamento da parte delle due fazioni. Nel 374 fu acclamato vescovo di Milano a furor di popolo, anche se non aveva ancora ricevuto il battesimo. Dopo la conferma della carica da parte dell’imperatore Flavio Valentiniano, nel giro di una settimana Ambrogio fu battezzato e ricevette il cappello episcopale. Combatté a fondo sia l’arianesimo che il paganesimo, scrisse numerose opere che gli valsero il posto tra i dottori della Chiesa d’Occidente e condusse al fonte battesimale Agostino. Se ne venera la memoria il 7 dicembre, giorno anniversario della sua ordinazione.
In questa chiesa cannobiese è poi vivo il culto alla Madonna delle Grazie, la cui ricorrenza viene celebrata nella domenica successiva all’Assunzione di Maria.
Info
Apertura: in occasione delle ricorrenze; in altri periodi su richiesta: parrocchia di S. Vittore di Cannobio tel. 0323 70134