All’ingresso della frazione di Cinzago (m. 501), nella piazza detta “del Rì” per la vicinanza di un riale, troviamo la chiesetta dell’Immacolata che sorge, con il suo caratteristico campanile a pianta triangolare, ai margini del balcone panoramico con ampia vista sulle rive settentrionali del Lago Maggiore.
L’edificio dedicato all’Immacolata fu costruito nel XVII secolo, ampliando una precedente cappella della fine del XV secolo di cui fu mantenuta in posizione centrale nell’aula rettangolare della chiesa la parete affrescata. La nuova costruzione previde, oltre alla lunga aula rettangolare con presbiterio rettilineo, l’inserimento di un campanile lungo la falda meridionale del tetto, dall’insolita pianta triangolare, popolarmente detto “Tricantun”.
Una meridiana dipinta sul muro meridionale nel 1839 reca la scritta ammonitrice: Sicut umbra cum luce solis / docet horam lancea tibi / videre facit mortem.
Arte
All’interno, nei fianchi della navata si aprono due cappelle: l’altare a destra è dedicato all’Immacolata, rappresentata in una statua, quello a sinistra alla Madonna del Rosario e a S. Anna, presentate in una tela.
Un diaframma in muratura dietro l’altare maggiore conserva gli antichi riquadri affrescati raffiguranti, sopra, La Madonna di Loreto, che viene trasportata sulla Santa Casa da angeli, e, sotto, La Crocifissione con le figure della Madonna, di San Giovanni e della Maddalena ed angeli che raccolgono il sangue di Cristo entro coppe. Sono quanto rimane della parete di fondo dell’antica cappella. Le immagini laterali scomparvero presumibilmente nel corso dei lavori di ampliamento, che determinarono, l’allargamento della navata con l’apertura delle cappelle, la costruzione del coro e la sopraelevazione della volta.
La parte inferiore della Crocefissione fu riportata alla luce solo nel 1961, dopo la rimozione del vecchio altare, e restaurata l’anno successivo dal prof. Luigi Piffero. Le pitture, databili tra la fine del XV secolo e l’inizio del successivo, sono state attribuite ad Antonio da Tradate e alla sua bottega. La fascia che separa i due riquadri contiene un’iscrizione dedicatoria frammentaria, di cui si legge “Antonius Tard[…] filius […]am D. // [..]emina de Cenca[…] fecit fieri hoc opus”. Nella prima parte è forse da riconoscere la firma dell’autore. Nella seconda il dedicante di Cinzago (de Cencagus)
Devozione
La dedicazione all’Immacolata, che si festeggia l’8 dicembre, mantiene il segno di un culto mariano, originariamente rivolto alla Madonna di Loreto, raffigurata nell’antico affresco oggi collocato come pala d’altare. La devozione per la Madonna di Loreto trae origine da una leggenda che narra come la casa di Nazareth, ove vissero Maria, Giuseppe, con il Bambino Gesù, venne portata in salvo dagli angeli nel 1291, quando i saraceni conquistarono la Terra Santa. Trasferita in volo dapprima a Tersatto, sulla costa dalmata, e poi a Loreto, nelle Marche, divenne meta di pellegrini da ogni parte d’Europa e sorse attorno un importante santuario. La ricorrenza del miracoloso trasferimento si celebra il 10 dicembre e nelle campagne marchigiane vengono accesi nella notte precedente dei suggestivi falò, per rischiare il volo dei messaggeri celesti.
Info
Apertura: in occasione della ricorrenza annuale,in altri periodi su richiesta: Santuario della SS. Pietà di Cannobio tel. 0323 71255