Dalla parrocchiale di San Bartolomeo, un sentiero che si inerpica sul pendio a sbalzo tra i terrazzamenti un tempo coltivati, porta all’oratorio dell’Immacolata detto “dei Chioselli”. Lungo il percorso si snoda una Via Matris Dolorosae, percorso devozionale composto da 7 cappelle, che termina proprio davanti alla chiesetta. Purtroppo le scene rappresentate, che vanno dall’Annunciazione fino alla deposizione del Figlio nel sepolcro, toccando i vari momenti della maternità di Maria, sono molto deteriorate.
Dall’oratorio “ai Chioselli”, proseguendo lungo il medesimo sentiero, si raggiunge la località di Formine e quindi l’antica chiesa di San Bartolomeo in Montibus.
L’oratorio dell’Immacolata è detto Madonna dei Chioselli a motivo della sua posizione tra piccoli “chiosi”, termine con cui si indicavano gli appezzamenti agricoli privati circondati (chiusi) da muretti e siepi. In origine in quest’area campestre lungo i sentieri di collegamento tra gli abitati a lago e quelli al monte sorgeva una cappella, nata ai primi del Seicento per iniziativa devozionale degli abitanti delle località Giazzo, Spasù e Loro. Nel 1702 venne ampliata in forma di oratorio per iniziativa del parroco Antonio Casone e nel 1770 venne ufficialmente consacrata.
Arte
La testimonianza d’arte più antica è rappresentata dall’affresco che funge da pala d’altare: si tratta del dipinto seicentesco che ornava la cappella, che, inglobato nell’oratorio, ne è divenuto il centro focale. Attorno ad esso è stata allestita un’ancona in muratura stuccata e dipinta a cornici architettoniche con capitelli ionici e fastigio a volute sormontato da una croce. L’antico affresco inserito entro una nicchia rappresenta la Madonna in trono con il Bambino e, benché fortemente ritoccato da ridipinture successive, rivela la mano di un anonimo pittore itinerante attivo tra Val Vigezzo e Canton Ticino negli anni trenta e quaranta del Seicento e che raffigura anche in un affresco murale a Montecrestese la Vergine con il medesimo velo bianco e la stessa acconciatura con crocchie ai lati della testa che troviamo qui.
Le decorazioni ad affresco delle volte con candelabre e racemi vegetali a monocromo ad imitazione di stucchi si devono ai decoratori locali fratelli Morandi.
Devozione
La devozione verso la Madonna si esprimeva un tempo con grande fervore in questo oratorio, dove venivano officiate, oltre all’8 dicembre, festa dell’Immacolata cui è intitolato, tutte le ricorrenze mariane e veniva recitato il Rosario quotidiano nel mese di maggio. La Madonna dei Chioselli era anche invocata affinché intercedesse per piccoli e grandi problemi quotidiani delle genti di questi paesi, tant’è vero che fino a qualche decennio fa si osservavano appesi alle pareti numerosi ex voto (in seguito ritirati per timore di furti). Resta quale unico ricordo delle preghiere esaudite un paio di grucce in legno posate dietro l’altare con la targhetta che recita “Grazia ricevuta, luglio 1924, Micotti Marta”.
Info
Apertura: in occasione della ricorrenza annuale; in altri periodi su richiesta: Santuario della SS. Pietà di Cannobio tel. 0323 71255