Nel cuore della piccola frazione di Socragno, dove avevano la propria dimora le nobili famiglie dei Ceronetti e dei Pedrolini, si inserisce tra le case l’oratorio di Santa Lucia, che prospetta sull’omonima piazzetta acciottolata.
La sua origine è definita dall’iscrizione posta sull’architrave della porta di ingresso: “Quest’opera ha fatto fare Antonio Ceronetto di Socragno nell’anno 1608”. Il Seicentesco oratorio, dedicato a Santa Lucia e Sant’Antonio Abate, si presenta come edificio ad aula unica con copertura in piode da cui sorge il campanile a pianta triangolare, una singolare caratteristica che si trova in diversi oratori di quest’area. La facciata è marcata da una cornice dipinta a finto bugnato e presenta finestrelle accanto alla porta di ingresso. Nel 1892 venne ripavimentato.
Nella prima metà del ‘900 la sacrestia, demolita perché pericolante, fu sostituita da un piccolo ambiente ricavato nella parte terminale del presbiterio chiuso da un tavolato di legno.
Arte
Al centro della parete di fondo, entro una cornice a nastri e pendoni fioriti in stucco, sormontata da un cartiglio con la dedicazione a S. Lucia, si trova una tela seicentesca raffigurante La Madonna con il Bambino e i Santi Antonio Abate e Lucia.
Al posto dell’attuale altare, realizzato nel 1964, c’era una mensa decorata con fregi lignei intagliati, che sono stati riusati a coronare la struttura di chiusura del presbiterio, mentre come pietra del nuovo altare è stata collocata la mensa dell’altare della parrocchiale di Sant’Agata, a sua volta rinnovato in quegli anni.
Devozione
Nei secoli passati a Socragno c’era la tradizione di fare dei falò in occasione delle feste dei due santi titolari Lucia e Antonio abate. La prima, prevalente nell’intitolazione, è una figura di vergine e martire vissuta a Siracusa tra la fine del III e gli inizi del IV secolo. Gli atti del suo martirio, avvenuto nel 304 nell’ambito delle persecuzioni promosse dall’imperatore Diocleziano, descrivono le atroci torture inflittele dal prefetto Pascasio, che, tra gli altri tormenti, le cavò gli occhi. Per questo è considerata protettrice della vista. La sua ricorrenza è il 13 dicembre.