Nel XIX secolo furono emanate leggi che imponevano il decentramento dei cimiteri al di fuori delle mura cittadine: il cimitero che circondava la Chiesa Patronale fu spostato. In più si fece strada anche l’idea di costruire una bella piazza attorno alla Chiesa. Il vecchio oratorio di Santa Marta fu abbattuto, per poi essere ricostruito in posizione decentrata, al suo posto si ricavò spazio per la piazza e per la gradinata della chiesa. La tomba della Famiglia Garbagni fu invece adibita a Battistero, anche perché per la sua architettura a pianta ottagonale ben si prestava a questa destinazione. La parte muraria fu completata nel 1838 e l’affrescatura interna fu portata a termine nel 1840 ad opera di Lorenzo Peretti.
Arte
Il disegno del nuovo progetto fu proposto dall’ingegner Giuseppe Antonio Borgnis, di Craveggia. L’originale pianta ottagonale fu mantenuta. Si aprirono nuove finestre, la porta ed il protiro furono posti sul lato occidentale.
La copertura dell’edificio è in piode. Unica decorazione esterna è la tradizionale losanga in finto bugnato ottocentesco agli spigoli della costruzione. In facciata due scure colonne con relativi basamenti e contro colonne sostengono un timpano: tutto realizzato in pietra ollare o laugera.
L’esterno dell’edificio è decorato da grandi riquadri ad affresco del Peretti che raffigurano: Gesù fanciullo fra i dottori, l’Immacolata tra un gruppo di scolari devoti, la scena del Sinite parvulos(Lasciate che i bambini vengano a me) e la predicazione di Giovanni Battista sulle rive del Giordano, resa in grisaille monocroma al di sopra del timpano d’ingresso, che prelude alla funzione battesimale dell’edificio.
Devozione
Come si conviene ad un battistero i temi iconografici anche all’interno fanno riferimento a San Giovanni Battista ed all’episodio del Battesimo di Gesù.
Di fronte alla vasca battesimale in pietra, troviamo la scena di Gesù battezzato da Giovanni nel Giordano. Sugli altri lati L’imperatore Costantino che fa atto di sottomissione al Papa S. Silvestro e chiede il battesimo ed il papa Silvestro che impone la Confermazione a Costantino.
Nell’abside si ammira il Padre eterno in una corona di angeli e, in cartiglio, la scritta “Hic est filius meus dilectus in quo mihi bene complacui” (Costui è il figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto), a completare gli elementi dell’episodio evangelico del battesimo di Cristo.