Quanti percorrono l’antica mulattiera a mezza costa della Via delle Genti incontrano sul loro cammino il piccolo insediamento fortificato di Carmine superiore, poche case in pietra arroccate su uno sperone roccioso a picco sul lago. Tra esse, quasi a sentinella del territorio, si erge su un balcone panoramico, la chiesa di San Gottardo. Il sacello in pietra a vista, presenta una complessa planimetria per adattarsi al pendio, e si integra mirabilmente con l’architettura e il paesaggio circostante.
La Chiesa, fortemente voluta dagli abitanti di Carmine, fu costruita tra il 1332 e il 1401, come attestava una scritta presente sopra la porta maggiore, ora non più leggibile. L’edificio, inizialmente a una navata e una campata e con presbiterio quadrangolare, si rivelò troppo piccolo per accogliere tutti i fedeli e si decise, dunque, di ampliarlo con l’aggiunta di una seconda campata verso monte, sopraelevata rispetto alla prima per adattarsi al terreno, la quale fu completata nel 1431. A questa fase risale anche il campanile in stile tardo romanico.
La consacrazione della chiesa fu fatta da san Carlo Borromeo durante la Visita Pastorale del 1574.
Nel 1932 sono stati avviati i primi restauri, che hanno portato alla scoperta di alcune pitture antiche, che erano state coperte da intonaci nel XVIII secolo; tra il 1997 e il 2003 è stata completata l’opera di restauro, restituendo alla chiesa il ricco decoro ad affresco originario.
Arte
Le testimonianze d’arte si incontrano fin dall’esterno dell’edificio, dove si trova una serie di affreschi del XV-XVI secolo. Sopra la porta d’ingresso alla campata inferiore un grande affresco con S. Gottardo riportava l’indicazione del committente, Pietro Del Sasso Carmine di Cannobio, e la data 1438. Sulla stessa parete si trova l’Adorazione dei Magi a Gesù Bambino, attribuita al Maestro della Madonna di Re (un tempo fu letta anche qui una data 1429). Sulla stessa parete si trovano due figure più lacunose un Santo cavaliere, forse San Martino e un San Cristoforo.
Sulla parete orientale rivolta al lago si trovano un San Bernardo e una Madonna col Bambino e Santi ancora della fine del XV secolo. Al XVI secolo sono invece da assegnare le due figure di Santi realizzate sulla porzione rivolta a oriente della muratura della prima campata: ancora una volta San Gottardo e una Santa Apollonia che reca la data 1579.
Nella zona presbiteriale si susseguono due fasi decorative. La prima, realizzata probabilmente a date non troppo distanti dal 1332, corrisponde alle tracce superstiti della decorazione della volta, con il Cristo in mandorla e i simboli degli Evangelisti, e alla figura di San Paolo sulla parete meridionale, attribuiti al “Maestro di Corzoneso”, attivo nella prima metà del XIV secolo. La seconda, ascrivibile alla seconda metà del XIV secolo, corrisponde alla Crocifissione con Maria e Giovanni, con S. Bartolomeo e S. Gottardo sulla parete di fondo, all’Annunciazione (parete settentrionale) e al San Michele (parete meridionale).
La prima campata fu ornata in una terza fase, corrispondente forse al 1401, data letta in passato in un’iscrizione dedicatoria, e attribuita a una mano anonima ribattezzata “Maestro di San Gottardo”. Nelle vele della volta si trovano le Storie di San Gottardo, sulle pareti, a sud, la Vergine in trono affiancata da San Bernardo da Mentone e da un altro Santo, forse Sant’Antonio, a nord, le porzioni di un’Ultima Cena e del ciclo dei Mesi, per il resto eliminate dall’apertura di una cappella laterale. Alla stessa mano sembrano da attribuire le pitture dell’arco trionfale con, a sinistra, il mese di gennaio e una Madonna col Bambino, a destra una figura mostruosa, e quelle dei sottarchi con figure di profeti.
La seconda campata viene decorata in un momento un poco successivo rispetto alla prima, ma sempre nell’ambito del XV secolo, con le Storie di San Bartolomeo nelle volte, inserite in cornici architettoniche e munite di cartigli esplicativi, e una Trinità in controfacciata.
Devozione
La dedicazione a S. Gottardo, vescovo di Hildesheim (960-1038), è legata alla posizione di questa chiesa lungo una via di transito. Il nobile Gottardo, colto monaco benedettino, poi sacerdote e vescovo della diocesi dell’alta Germania, fu il fondatore di oltre trenta chiese e si spese senza riserve per il bene dei suoi fedeli. Alla sua morte venne considerato santo ed eletto a patrono dei mercanti e protettore delle grandi vie di traffico commerciale, come anche testimonia l’intitolazione del celebre passo montano svizzero. Nei secoli passati fu molto venerato come taumaturgo contro malattie e come liberatore degli ossessi, particolarmente dalle popolazioni walser, presso le quali il suo culto è molto diffuso. Nell’arte è rappresentato come un vescovo, senza particolari attributi specifici e non è sempre facile la sua identificazione. La festa di San Gottardo ricorre il 4 o 5 maggio a seconda delle località.
Info
Apertura: in occasione della ricorrenza annuale. È stata aperta una finestra sul lato ovest che rende possibile apprezzare dall’esterno il meraviglioso apparato decorativo. Apertura su richiesta: parrocchia di S. Vittore di Cannobio tel. 0323 70134.