L’abitato di Cassino si sviluppa lungo l’antica strada di mezza costa, che qui prende nome di “Via Maestra” e la chiesa si trova all’ingresso del paese, proprio lungo la viabilità, alla quale si adatta assumendo un orientamento verso nord. L’oratorio, a navata unica, è caratterizzato dal portico retto da due colonne e da finestra a lunetta in facciata; il piccolo campanile sorge a vela sulla falda del tetto verso la facciata.
La chiesa, citata nelle visite pastorali fin dal 1574 come appena edificata, fu costruita attorno al 1570 e inizialmente dedicata a San Rocco.
Nel 1578 si rilevano il singolare orientamento verso Nord e le ridotte dimensioni, che rimasero tali fino alla ricostruzione seicentesca. Nel 1605 furono avviati importanti lavori di ristrutturazione connessi al cambio di intitolazione a Sant’Antonio da Padova. Nonostante la ristrettezza di mezzi gli abitanti di Cassino chiesero nel 1618 alla curia la benedizione del coro e nel 1636 i lavori erano alla conclusione. Entro il 1786 fu edificato il portico e ricostruita la facciata con finestra a lunetta inserita nel timpano.
Arte
La pala d’altare di fine Seicento-inizio Settecento rappresenta una Crocifissione con, a destra, S. Carlo Borromeo e S. Defendente, a sinistra, S. Antonio abate e S. Matteo.
Lungo la parete di sinistra si apre una cappella laterale con altare munito di paliotto in scagliola e nicchia con la statua lignea seicentesca di Sant’Antonio da Padova, cui è dedicato. L’architrave che segna l’ingresso al presbiterio accoglie un gruppo di sculture lignee del XVII secolo con il Crocifisso e due angioletti.
Devozione
In questo oratorio si incontrano entrambe le devozioni verso gli omonimi santi: l’eremita egiziano ed il celebre predicatore francescano. Non è l’unico caso in cui il loro culto appare associato nella venerazione del popolo cristiano che ne invoca l’intercessione per le più diverse necessità materiali e spirituali. Il santo abate è noto per essere il protettore degli animali e contro la malattia dell’herpes zoster che da lui prende il nome di fuoco di Sant’Antonio, nonché contro le tentazioni del diavolo. Il frate portoghese ma padovano di adozione è invece considerato il santo dei miracoli per eccellenza, come testimonia la presenza di sue immagini e statue in ogni parte del mondo. Inconfondibile la sua iconografia: a sottolineare le sue caratteristiche di profonda dottrina e purezza di cuore, viene rappresentato con un libro, un giglio e il Bambino Gesù sulle braccia, come anche nella statua lignea della chiesa di Cassino. La ricorrenza del santo è il 13 giugno, ma a Cassino viene festeggiato la terza domenica di luglio.