A Piancassone, frazione rurale di Cannero che si incontra lungo la strada che conduce a Trarego Viggiona, sorge il piccolo oratorio dell’Immacolata e di S. Lucia, caratterizzato dalla semplice struttura ad aula unica a pianta rettangolare, impreziosita da affreschi estesi a tutta la facciata.
Questo piccolo oratorio, inizialmente dedicato all’Immacolata, fu costruito intorno al 1690 per iniziativa di privati della “casa Baggiolina”. Compare nel Catasto Teresiano del 1722 con una planimetria differente dall’attuale. Nel 1749 venne infatti radicalmente ricostruito a cura di tale Giovanni Elli. Nel 1786 la manutenzione del luogo risulta affidata alla famiglia Mannoni, oggi è di proprietà della fam. De Stefani. L’iscrizione dipinta in facciata entro cartiglio ricorda l’originaria dedicazione, poiché recita “Benedicta sit Sancta et Immaculata conceptio Virginis”.
Nella denominazione attuale è prevalsa l’intitolazione a S. Lucia, figura santa raffigurata nella pala d’altare ai piedi della Vergine.
Arte
La pala d’altare è affrescata entro cornici che simulano un’ancona marmorea e prospettive architettoniche e sormontata dal cartiglio con il motto “Macula non est in te”. Vi è raffigurata l’Immacolatacol Bambino che trafigge il drago ai suoi piedi, affiancata a sinistra da S. Giuseppe e attorniata dalle figure di altri santi, in particolare a sinistra S. Luigi Gonzaga e S. Camillo de Lellis; a destra le sante Apollonia e Lucia, con i rispettivi attributi del martirio (tenaglia con dente e spiedo con un occhio infilzato), sotto S. Francesco da Paola. Tutti i santi sono ricordati nell’iscrizione sottostante: Camilo de Leijs / Francisi di Paula / et Aloisio Gonzagae / nec non Apoloniae et Luciae.
Sulla parete a sinistra dell’altare, sempre entro prospettive architettoniche dipinte, si trova un riquadro con San Carlo Borromeo.
In una nicchia a destra dell’altare, costruita nel 1949, è conservata la statua originaria di fine Cinquecento - primo Seicento della Madonna del Carmine proveniente dall’omonimo altare della parrocchiale. Si tratta di una pregevole scultura in legno di fico, dipinta e vestita.
Devozione
Un tempo era usanza mantenere aperto l’oratorio nel corso del mese di maggio. Da quando vi fu trasferita la statua della Madonna del Carmine è stata istituita una festa con processione la prima domenica di agosto, con il trasporto della statua dall’oratorio ad una villa più sotto lungo la strada di salita da Cannero. La statua è dotata di due diverse vesti, fatte realizzare nel 1949 in luogo di quella antica, danneggiata, e viene cambiata in occasione della ricorrenza ad agosto. È raro trovare statue vestite, poiché esse furono progressivamente eliminate a seguito di un decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 23 settembre 1820, che imponeva la rimozione di paramenti e addobbi per le statue e reliquie di santi durante le processioni, con la conseguente progressiva proscrizione del loro uso, giudicato liturgicamente sconveniente.
Malgrado le dedicazioni a S. Lucia, vergine martire vissuta nel III secolo d.C., che si festeggia il 13 dicembre, e all’Immacolata, che ricade l’8 dicembre, la principale ricorrenza di questo oratorio è quella che viene celebrata la prima domenica di agosto. L’intitolazione all’Immacolata è indicativa del periodo in cui l’oratorio fu costruito, in quanto tale devozione si diffuse particolarmente a partire dal XVII secolo.
Info
Apertura: in occasione della ricorrenza annuale; l’interno può essere osservato dalle finestre devozionali in facciata