Tra le frazioni di Cannero, Oggiogno è quella che vanta la più antica menzione in un documento del 985, che definisce Ogloncome possedimento feudale del Vescovo di Novara Aupaldo, che aveva la sua sede nella piccola corte di Cannero, mentre al 1212 si data l’atto di affrancamento dei servi della gleba di questa località, che divengono così liberi massari e contadini. Anche il luogo di culto ha probabilmente un’antica origine, ma l’ampio edificio che attualmente si incontra nel paese su un terrazzo con vista sul lago, ha aspetto architettonico settecentesco, con alta facciata di gusto rinascimentale, scandita da lesene e cornici marcapiano, oculo al centro e porticato a serliana su colonne tuscaniche.
La chiesa di S. Bernardo è menzionata fin dal 1480. Come indicato negli atti della visita di S. Carlo Borromeo, che nel 1574 la consacrò, quella prima chiesa era parva (piccola). Un primo ingrandimento fu realizzato tra il 1633 e il 1636, con l’aggiunta della sacrestia, la ricostruzione del coro a pianta quadrata e l’edificazione della torre campanaria. Nel 1749 viene dotata di fonte battesimale. Nel 1781, con l’erezione a parrocchia autonoma, furono intrapresi nuovi lavori: vengono realizzate due cappelle laterali e allungato l’edificio dalla parte dalla facciata che viene completamente rifatta. Il primo parroco fu l’oggiognese don Francesco Antonio Bottacco, i cui resti riposano all’interno della Chiesa. Nel 1787 i lavori si conclusero e ne risultò una chiesa a navata unica con due cappelle affrontate innestate a metà della nave. L’altare maggiore è un’esuberante architettura in marmi policromi, collocata nel 1788. Nel 1902 l’altare viene nuovamente ricostruito e si provvede a collocare un nuovo organo nella cantoria. Nel 1935, rifatti anche gli affreschi, si tiene una nuova consacrazione a cura di Mons. Giuseppe Castelli Vescovo di Novara.
Arte
Il pittore milanese Costantino Anselmi (Milano 1905-1994) con l’aiuto dell’allievo luinese Vincenzo Ferrario nel 1935 affrescò nell’abside S. Bernardo in adorazione della Vergine Assunta; sulle pareti del presbiterio figure di angeli e nelle lunette i quattro evangelisti; nel Battistero un battesimo di Cristo nel Giordano.
Nel coro si trova la statua lignea settecentesca del santo titolare. Degli elementi antichi di decorazione artistica restano due grandi tele lungo le pareti della navata: a sinistra una raffigurazione seicentesca della Vergine col Bambino e, ai suoi piedi, S. Francesco d’Assisi e San Bernardo; a destra la scena, inquadrabile al Settecento, propone al centro S. Cristoforo con il Bambino sulle spalle, che si protende verso il cielo dove si trovano la Vergine e San Giuseppe, attorno i santi Antonio da Padova, Pietro da Verona e Bernardo di Chiaravalle.
Le cappelle laterali sono dedicate, a destra, a San Giuseppe e alla Madonna del Rosario, a sinistra al Battistero e al Sacro Cuore.
Devozione
Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), è stato un monaco e teologo francese dell’ordine cistercense, fondatore della celebre abbazia di Clairvaux, di cui fu abate, e di altri monasteri. Maestro, guida spirituale ed educatore, lascia nei suoi sermoni di commento alla Bibbia e alla liturgia un eccezionale documento di teologia. Per l’abilità oratoria fu detto “doctor mellifluus”. Secondo una leggenda, durante un viaggio da Milano a Vigevano per sostenere con le sue predicazioni la seconda crociata al fine d’incitare la popolazione ad arruolarsi, un diavolo lo ostacolò tentando di staccare una delle ruote del suo carro; catturato il demonio, che cercò di divincolarsi, Bernardo lo legò forzatamente alla ruota rotta, proseguendo così il suo viaggio. Egli viene raffigurato con il bastone pastorale, un libro e, talvolta, mentre tiene il diavolo in catene. La sua ricorrenza, che cade il 20 agosto, viene sottolineata ad Oggiogno con una grande festa.