Nell’antico insediamento di Cannero, sull’altura detta Toliano, sorge l’imponente chiesa di San Giorgio, che domina la piazza su cui prospetta anche il municipio, con la sua facciata preceduta dal portico con colonne mastodontiche in granito di Baveno, esito di una completa ricostruzione realizzata nell’Ottocento, a seguito della distruzione per un’alluvione dell’antico edificio, che sorgeva presso il rio Cannero.
Dalla lettura dei documenti, che citano già nel 985 una curticula a Cannero, si può ipotizzare che in quei secoli vi fosse già un edificio sacro. Alla fine del XIII secolo viene esplicitamente citata la chiesa dedicata a San Giorgio e Santo Stefano. Nel 1503 risulta come parrocchia indipendente da Cannobio, con un sacerdote residente. Nel 1517 venne celebrata una consacrazione dell’edificio, probabilmente a seguito di ampliamenti della primitiva cappella romanica. La doppia dedicazione a San Giorgio e Santo Stefano si perde e, a partire da metà Cinquecento, rimane solo quella a San Giorgio.
Dal 1567 la chiesa risulta a due navate, mentre dal Seicento viene portata a tre navate e viene costruito il campanile, cui collaborò per la progettazione anche Carlo Buzzi (1608-1659), architetto capo della Fabbrica del Duomo di Milano. Nel corso del Settecento vennero fatti realizzare arredi marmorei per l’altare maggiore e gli altari laterali.
Il 14 settembre 1829 un’improvvisa piena del rio Cannero travolse e distrusse la chiesa, di cui furono messi in salvo alcuni arredi. Nel 1835 il Consiglio Comunale di Cannero diede perciò incarico per la progettazione di un nuovo edificio all’ingegner Giuseppe Moschini di Pallanza, che gli diede un’impronta neoclassica. Nel 1841 la costruzione fu completata, nel 1842 venne realizzato il nuovo organo, mentre l’interno venne decorato e rifinito nei decenni successivi. La consacrazione si ebbe nel 1890 ad opera del vescovo di Novara Davide Riccardi. L’ultima realizzazione fu il pronao, grazie al legato testamentario di Pietro Bottacchi (1836-1905), completato nel 1913 su progetto del geom. Luigi Forlano di Stresa. Contestualmente venne collocato in facciata anche un medaglione marmoreo del benefattore Bottacchi realizzato dallo scultore milanese Giovanni Giudici.
Arte
La nuova chiesa di S. Giorgio presenta pianta a croce greca con grandiosa cupola.
Il braccio orientale accoglie il presbiterio che presenta, dietro l’imponente altare in marmo, opera di maestri viggiutesi, che recupera alcuni elementi della vecchia chiesa, un importante dipinto barocco: si tratta della tela raffigurante Santa Teresa in adorazione del Bambino Gesù presentato dalla Vergine con San Giuseppe, realizzata nel primo decennio del Settecento per la chiesa milanese dei Santi Giuseppe e Teresa dal celebre pittore Stefano Maria Legnani, detto Legnanino (1661-1713).
Come il maggiore, anche i grandi altari laterali che occupano i bracci nord e sud del transetto, intitolati alla Madonna del Carmine e a San Fausto, mettono in opera balaustre marmoree di recupero dalla chiesa precedente.
Nel braccio di sinistra presso l’altare della Madonna del Carmine, troviamo una scultura realizzata nel 1928 in sostituzione di una più antica, proveniente dall’omonimo altare della chiesa vecchia, dove la confraternita della Madonna del Carmine era stata istituita nel 1602. La nuova scultura eseguita dalla Scuola di Arte Cristiana “Beato Angelico” risulta dono della signora Carla De Villeneuve.
Nel braccio di destra trova posto uno scurolo innalzato nel 1892, grazie a una generosa donazione della benefattrice ved. Bonacina Cervieri, in cui sono accolte le reliquie del compatrono S. Fausto martire, giunte nel 1680 dalle catacombe romane di S. Callisto, come dono del cannerese Stefano Bottacchi emigrato a Roma. Nello scurolo si conserva un notevole quadro del XVI secolo con il Crocifisso, la Vergine e S. Giovanni, opera dell’artista anonimo detto Maestro d’Ozieri, acquistata nel 1909 in Sardegna dal cav. Enrico Giani di Luino, abitante a Milano, che nel 1927 volle donarla alla chiesa di Cannero.
Anche l’altare del Crocifisso, nella prima piccola cappella a destra, riutilizza nella struttura marmi settecenteschi e un antico paliotto in scagliola proveniente dalla chiesa distrutta come Crocifisso ligneo seicentesco, già collocato sull’architrave dell’antica chiesa.
Medesima provenienza hanno anche le balaustre della cappella del Battistero, posta a sinistra dell’ingresso. Qui si trova il Battesimo di Gesù, realizzato da Aldo Carpi (1886-1973), figura rilevante della pittura italiana del Novecento, dono del benefattore milanese Achille Tagliafico.
Gli affreschi che ornano l’abside, il presbiterio, il catino della cupola e le pareti dello scurolo e dell’altare della Madonna del Carmine sono opera di Francesco Mazzucchi (Sant’Angelo Lomellina 1896-1967) del 1950. Troviamo nella cupola l’Assunzione di Maria in cielo con Papa Pio XII, santi e personaggi dell’epoca, fra cui il beato Contardo Ferrini e don Luigi Borlandelli. Nel presbiterio Gesù a tavola con i discepoli di Emmaus e Gesù che celebra il sacrificio eucaristico nella casa di Nazareth. Presso lo scurolo troviamo S. Carlo Borromeo con don Silvio Gallotti e la Pietà di Cannobio; sull’altra la manifestazione del S. Cuore a S. Margherita Alacoque. Ai lati dell’altare della Madonna del Carmine: S. Ambrogio che respinge Teodosio colpevole della strage di Tessalonica e la Morte di S. Giuseppe.
Devozione
Il patrono S. Giorgio, festeggiato il 23 aprile, è venerato almeno dal IV secolo come martire di Cristo, il cui sepolcro si trovava a Lidda, in Palestina. La tradizione popolare, secondo una leggenda tardiva, lo raffigura come un cavaliere che affronta e sconfigge un drago che stava per divorare una principessa. È probabile che tale racconto derivi da qualche immagine del santo in cui lo si volle raffigurare simbolicamente nel segno di una fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno.
San Fausto, compatrono di Cannero, fu un cristiano dell’antica comunità di Roma i cui resti mortali vennero ritrovati nella catacomba di San Callisto nel 1679; donati ad un certo Stefano Bottacco, emigrato nell’Urbe in cerca di fortuna, furono da questi trasmessi alla chiesa parrocchiale del suo paese ove furono solennemente accolti nell’agosto del 1680. L’attuale sistemazione delle reliquie risale al 1957, quando il ricostruito impianto scheletrico del santo venne rimodellato in ceroplastica; originale è invece l’urna lignea in cui è custodito.
Oltre alle patronali di S. Giorgio e S. Fausto, a Cannero viene celebrata con solennità la festa della Madonna del Carmine, accompagnata dalla suggestiva cerimonia dei lumineri che nel mese di luglio accendono il lago, creando un’ideale collegamento con la statua della Madonna del Carmine posta anche sullo scoglio presso i Castelli.