All’ingresso da monte della frazione di Cheglio, su un terrazzo panoramico nella parte alta del paese, sorge la chiesa di S. Rocco, semplice sacello ad unica navata con presbiterio rettangolare, portico sostenuto da colonne binate in facciata e campanile a vela sul tetto.
La prima menzione della Capella Sancti Rochi in loco di Chellio risale al 1509. Nella visita pastorale del 1569 viene descritta la pittura della SS. Vergine con i SS. Rocco e Sebastiano sulla parete di fondo, un piccolo altare e un pulpito dove la tradizione dice avrebbe predicato S. Carlo Borromeo. Entro il 1602 la cappella viene ingrandita e trasformata in vero e proprio oratorio ad unica navata. Nel 1640 l’oratorio viene completato e reso idoneo alle celebrazioni. Entro il 1655 viene realizzato il campanile.
Dal maggio 1916 la chiesa fu occupata per un paio di anni dal genio della Fortezza Sempione- Toce, impegnato nella costruzione della “Linea Cadorna”. Dopo questa parentesi, l’oratorio fu nuovamente benedetto e utilizzato per il culto.
Nel 1951 fu collocato l’orologio sul campanile.
Arte
L’elemento d’arte più rilevante nell’oratorio è un polittico, collocato oggi sulla parete di destra del presbiterio, che risulta essere stato trasferito qui nel 1656 dalla parrocchiale di S. Martino, dove l’area presbiteriale era stata rinnovata.
Il polittico, in legno di pioppo e databile al XVI secolo, presenta al centro la Vergine in trono col Bambino, nelle ante laterali i santi Rocco, Sebastiano, Martino e Materno, nel fastigio superiore entro un riquadro la Crocifissione con le Marie, ai lati figure di profeti. L’opera fu restaurata una prima volta nel 1764 e in seguito ancora nel 1945 e nel 1990. Il parroco Grandazzi nei suoi Passeggi Istorici, forse a sottolineare l’elevata qualità dell’opera, lo attribuisce niente meno che a Raffaello d’Urbino. In realtà non se ne conosce l’autore.
Il polittico era in origine collocato dietro l’altare maggiore ligneo; nel 1894 la mensa in legno venne rimossa e sostituita con un altare marmoreo sormontato da una nicchia in cui venne collocata nel 1895 una statua lignea di S. Rocco dello scultore trentino Leonardo Gaggia. Nel Novecento è stata infine realizzata nell’angolo settentrionale del presbiterio una grotta con la Madonna di Lourdes a cura dell’artigiano Ercole Imperatori di Oggiogno.
Devozione
La chiesa è dedicata al santo e taumaturgo francese nato a Montpellier, vissuto e morto in Italia, di cui la ricorrenza è il 16 agosto, festeggiata anche a Cheglio. San Rocco, rimasto orfano, lasciò i suoi averi per vivere da eremita. Durante il ritorno da un pellegrinaggio a Roma, per venerare le tombe degli Apostoli Paolo e Pietro, allo scoppio di un’epidemia di peste si dedicò alla cura dei malati, senza temere il contagio. Contratta anch’egli la malattia, si ritirò in solitudine sulle rive del Po presso Piacenza. Guarito grazie all’intervento di un Angelo, ritornò a viaggiare per curare altri appestati. Giunto nei pressi di Voghera si racconta che venne scambiato per una spia e rinchiuso in carcere, dove morì il 16 agosto 1376. Invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali, il suo culto si diffuse straordinariamente nell’Italia del Nord, anche a motivo del suo ruolo di protettore contro la peste.
Info
Apertura: in estate sempre aperta, in altri periodi su richiesta: parrocchia di Trarego tel. 0323 788323