Percorrendo la via di San Carlo, il primo paese che si incontra nella Valle Cannobina propriamente detta è Cavaglio (501 m slm), cui viene aggiunto l’appellativo di S. Donnino dalla dedicazione della chiesa, che si incontra come elemento distintivo del nucleo abitato nella piazza all’ingresso del paese. L’edificio, adattandosi al pendio, presenta un orientamento anomalo nord-sud.
La chiesa di Cavaglio, dedicata a San Donnino, risale al tardo Medioevo e fu consacrata nel 1517.
Durante la sua visita nel 1574, S. Carlo ordinò che fosse ampliata e concesse l’erezione a parrocchia autonoma e il distacco da Cannobio. La campanella in sacrestia è datata 1534.
Fu completata nella forma attuale nel XVII secolo.
Il campanile in stile romanico è l’unica sopravvivenza della chiesa medievale, fu rimodernato nel 1787 e fornito di 3 nuove campane. Nel 1782 vi fu costruito un orologio fabbricato da un certo Ferrario di Silvestro.
L’oratorio oggi si presenta in forme moderne: il corpo longitudinale è formato da una sola navata, sulla quale si affacciano cappelle quadrangolari e che si connette con il presbiterio dalla testata rettilinea. Del complesso medievale rimane solo la torre campanaria, assegnabile stilisticamente al romanico locale e databile per confronti alla prima metà del XII secolo.
Arte
Sulla parete di fondo, dietro il grande altare marmoreo settecentesco, si conservano frammenti di affreschi cinquecenteschi raffiguranti san Donnino a cavallo e la Crocifissione, attribuiti ad Antonio da Tradate. Sull’altare la pala rappresenta ancora San Donnino ed è una realizzazione del pittore cannobino Amedeo Patrizi.
Nella navata unica si aprono due cappelle laterali. A destra si trova quella con l’altare dell’Incoronazione di spine, edificata a spese del benefattore Antonio de Bernardis per ospitare una preziosa reliquia della spina della corona di Cristo, giunta in dono da Roma nel 1770.
La cappella di sinistra è invece dedicata a San Carlo, Sant’Antonio da Padova e Santa Caterina d’Alessandria e viene citata fin dal 1635. Entro cornici in marmi colorati si trovano un tondo con S. Carlo e una grande tela con Santa Caterina, contraddistinta dalla spada, con cui fu martirizzata, e Sant’Antonio da Padova. Il sacerdote Giuseppe Maria Grandazzi, dotto storico e parroco di Cavaglio nella seconda metà del Settecento, vi fece inoltre collocare all’ingresso una statua della Madonna del Rosario.
Devozione
San Donnino di Fidenza è stato un soldato romano, martirizzato nel III secolo perché cristiano attraverso la decapitazione. Il sacerdote Grandazzi nella sua trattazione storica sulla Valle Cannobina ci informa che il santo, celebre anche nella città vescovile di Borgo S. Donnino (nome con cui fu designata Fidenza fino al 1927) tra Parma e Piacenza, era invocato contro il mal caduco (epilessia) e contro il morso di cane rabbioso ed i serpente. Dopo la sua morte gli furono attribuiti eventi miracolosi tra cui l’aver salvato molte persone dal crollo di un ponte sul fiume Stirone in Emilia Romagna. Forse per questo venne venerato anche in valle Cannobina a Cavaglio, dove il ponte di questa località era l’indispensabile collegamento tra la montagna e il borgo di Cannobio.
La sua iconografia è molto originale in quanto, secondo la leggenda, dopo che venne decapitato, il santo prese tra le mani la sua testa e camminò fino al luogo della sepoltura, per questo è annoverato tra i martiri detti cefalofori, come si può vedere nella pala d’altare della chiesa. La festa di S. Donnino si celebra il 9 ottobre.
Info
Apertura: in occasione delle funzioni settimanali; in altri periodi su richiesta: Parrocchia di S. Vittore di Cannobio tel. 0323 70134