Un percorso devozionale di Via Crucis, di cui si conservano solo alcune stazioni, conduce dalla chiesa di San Donnino fino all’Oratorio detto “del Ri” perché posto in prossimità di un ruscello. Si tratta di un sacello dedicato alla Madonna delle Grazie che accoglie addossata alla parete orientale una grande cappella con la Crocifissione e altre due stazioni dipinte ai lati dell’ingresso. Le sue forme sono quelle tradizionali degli oratori di Sei e Settecento con ampio portico in facciata.
L’Oratorio della Madonna delle Grazie, detto “del Rì”, è una costruzione seicentesca ad unica navata, eretta nel 1670 per valorizzare un’antica cappella con l’immagine della Vergine della fine del XV secolo.
Il portichetto e la sacrestia furono aggiunti verso la metà del XVIII secolo. Sotto al portichetto è murata una lastra in marmo di Candoglia, ritenuta una reliquia dell’impronta del piede del Signore, donata dai fratelli Albertini che erano al servizio del Duomo di Milano. Un’iscrizione, datata 1488, ne illustra il significato: Questa è la forma del piede del nostro Signore Gesù Cristo, quale è stata portata e tolta la misura sul santo monte Oliveto quando nostro Signore Dio ascese al cielo e dove è plenaria indulgenza ogni volta che sarà visitata e toccata con le mani.
Arte
L’elemento attorno a cui ruota l’oratorio è l’antico affresco della Madonna delle Grazie attribuito ad Antonio da Tradate (1465-1511), artista già incontrato nella chiesa di S. Donnino a Cavaglio. Qui la Vergine, affiancata da angeli, accoglie sotto il suo manto i fedeli, alla sinistra le donne, alla destra gli uomini. Al di sotto si osservano alcune rimanenze di un’invocazione alla Vergine di proteggere gli afflitti.
All’esterno si trovano una cappella con stazione della Via Crucis (la Crocifissione), che inizia dalla chiesa di Cavaglio, e si conclude sulla facciata dell’oratorio dove sono dipinte altre due stazioni (XIII, la Deposizione dalla croce, e XIV, la Sepoltura).
Devozione
Madonna delle Grazie (in latino Mater Gratiarum) è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria, la madre di Gesù, nel culto liturgico e nella pietà popolare, come colei che, intercedendo presso Dio, ottiene le grazie di cui i fedeli hanno necessità. La ricorrenza a Cavaglio viene festeggiata nella seconda domenica di maggio. Accanto alla porta d’ingresso, su una lapide, è riprodotta la cosiddetta orma di Cristo; si tratta di un riferimento devozionale che richiama un analogo oggetto presente nella basilica del Sacro Monte di Varallo ed anche in altri luoghi. Sulla pietra è riprodotta quella che, secondo la tradizione, sarebbe l’impronta lascia da Gesù al momento della sua Ascensione al cielo. L’orma è tuttora oggetto di venerazione a Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi, all’interno dell’edicola edificata sul luogo in cui il Cristo fece ritorno al Padre, alla presenza degli apostoli. Per chi venerava con devozione l’orma era concessa l’indulgenza plenaria.
Info
Apertura: aperta solo in occasione della ricorrenza annuale; in altri periodi su richiesta: Parrocchia di S. Vittore di Cannobio tel. 0323 70134