Crealla, insediamento nato come alpeggio di Traffiume, fino al 2006 poteva essere raggiunta solo a piedi, salendo dalla mulattiera di 1700 gradini che si inerpica nei boschi da Ponte Falmenta. La chiesa di San Pietro è posta ai margini del paese su un poggio terrazzato, da cui si prosegue nei boschi di castagno, coltura molto diffusa e importante per l’economia di questa località.
Dalle fonti ricaviamo che la chiesa dei Santi Pietro e Paolo nel nucleo di Crealla esisteva come cappella dal XVII secolo. Intorno all’anno 1700 venne istituita una cappellania e la cappella trasformata in oratorio. Nel 1759 Crealla fu istituita come Parrocchia staccandosi da quella di Falmenta. Nel 1761 venne dotata di un beneficio dal conte Federico Borromeo per il sostentamento del parroco, all’epoca Francesco Pianta, e della chiesa stessa, come viene ricordato in una lapide al suo interno. Negli anni successivi furono realizzati diversi lavori sul sagrato. La colonna in granito ivi eretta riporta la data 1793. Si trovava in origine all’ingresso del cimitero che nel 1807 venne spostato fuori dall’abitato. Il campanile, alto circa 25 metri, fu eretto nel 1823, mentre sulla facciata della chiesa è riportata la data 1835, ad indicare il suo completamento e decorazione.
Arte
L’edificio presenta impianto a croce latina. Nel presbiterio, dietro l’altare maggiore marmoreo campeggia una Vergine con i santi Pietro e Paolo, contraddistinti rispettivamente dalle chiavi e dalla spada.
Nei bracci del transetto sono ricavate due cappelle: a sinistra si trova quella dell’Immacolata in cui è collocata una statua della Vergine con il Bambino in legno intagliato, dipinto e dorato, opera di bottega aronese dei primi decenni del Settecento. La nicchia che la ospita è incorniciata da un decoro a stucco coevo. Nella cappella di destra si trova invece l’altare marmoreo di San Giuseppe, in cui la nicchia con la statua del Santo è contornata da cornici architettoniche ad arco di gusto classicheggiate di fine Settecento. Lungo le pareti della navata altre due nicchie ospitano statue di S. Pietro e S. Antonio da Padova, mentre presso l’ingresso è collocata la cappella del Battistero.
La navata è coperta da soffitto a cassettoni in legno, dipinto come le pareti e la volta del presbiterio da ricche decorazioni a cornici architettoniche monocrome che imitano gli stucchi e girali vegetali.
Sulla porta d’ingresso in facciata la figura di San Pietro è proposta in un mosaico della fine del XX secolo di Walter Ferrarini.
Devozione
“Pietro, tu sei pietra e su questa pietra io edificherò la mia chiesa” è il celebre passo del Vangelo che sancisce il primato di Pietro sugli altri Apostoli. In realtà, il suo nome era Simone, pescatore. Alla chiamata, lasciò la famiglia e seguì Gesù. È lui che dichiarò la sua fedeltà senza dubbi e senza esitazioni e poi rinnegò Gesù nella notte dell'arresto. Pietro raggiunse successivamente Roma e qui subì il martirio, crocifisso a testa in giù, durante gli anni dell’imperatore Nerone. L’individuazione delle sue raffigurazioni artistiche è affidata alle chiavi del Paradiso che tiene tra le mani. È spesso rappresentato insieme a San Paolo, come avviene anche a Crealla; la ricorrenza è fissata al 29 Giugno.