Attraverso una ripida e scenografica scalinata si raggiunge il cimitero di Spoccia, cui si accede attraverso il portico dell’oratorio dedicato alla Madonna di Re.
L’oratorio della Madonna di Re è frutto dell’ingrandimento di una cappella devozionale del XVII secolo. Fu costruito a inizio Settecento e consacrato nel 1753. Presenta un portico in facciata, probabilmente edificato ai primi dell‘800 contemporaneamente alla realizzazione del cimitero, forse proprio nel 1811, data incisa sulla soglia. È preceduto da una scalinata in pietra della seconda metà dell’800 – un’iscrizione indica 1885 –, che con i suoi 75 gradini e 40 m di lunghezza è la più alta della valle. Accanto all’oratorio c’è una modesta sorgente detta “l’acqua dei morti”, poiché in passato era usanza attingervi l’acqua per bagnare la bocca ai moribondi.
Arte
L’interno conserva a chiusura del presbiterio un pregevole cancello in ferro battuto del XVII secolo decorato con i simboli della passione di Cristo. Sopra l’altare maggiore c’è un affresco del XVII secolo della Madonna di Re raffigurata in un’iconografia inconsueta – mancano il braccio destro e la mano che regge tre rose –, entro una raffinata cornice in stucco settecentesca. L’affresco, attribuibile alla mano di un autore anonimo attivo attorno alla metà del Seicento tra Val Vigezzo, Val Cannobina e Canton Ticino, è stato oggetto di recente restauro. Lungo le pareti laterali si trovano nicchie con statue, a sinistra, la Madonna del Rosario, a destra, San Giovanni.
Devozione
La devozione verso la Madonna di Re, molto sentita in Valle Cannobina, deriva da un evento miracoloso avvenuto nella vicina Valle Vigezzo il 29 aprile del 1494, quando un certo Giovanni Zuccone giocava con un amico alla “piodella” sulla piazzetta antistante la chiesa del paese. Il gioco consisteva nel porre sopra un bussolotto di legno una moneta per ciascun giocatore, che, colpendolo con una piodella (sasso) cercava di spargere le monete intorno, facendole sue. Lo Zuccone quella sera era perdente e se la prese con l’immagine della Madonna contro la quale scagliò la “piodella”. Nella notte, alcuni passanti, transitando davanti alla chiesa, notarono un chiarore insolito sotto il porticato. Il mattino dopo fu un anziano, di nome Bartolomeo, a scoprire per primo l’avvenimento prodigioso: la fronte della Madonna era bagnata di sangue. Dal 1998 la Madonna di Re è patrona del Parco Nazionale Valgrande e della Provincia del Verbano Cusio Ossola. La festa del Miracolo si svolge dal 29 aprile al 1° maggio.