L’origine dell’insediamento di Socraggio, toponimo che significa “Sotto il Graggio o Gaggio”, termine con il quale nel medioevo venivano indicati i boschi e terreni di uso comunitario, sembra da collegare ai monaci benedettini di Cannobio, come alpeggio per la monticazione estiva del bestiame. In seguito passò ai Canonici del Capitolo di San Vittore di Cannobio. Sotto il profilo religioso dipese dalla chiesa di Falmenta. Nel piccolo insediamento, il primo che si incontra sul versante orografico di destra della Valle Cannobina, la chiesa di San Giacomo è posta su un poggio terrazzato lungo la via ciottolata che lo attraversa.
La chiesa di San Giacomo risulta costruita nel 1745 nell’abitato di Socraggio, che nacque come insediamento stagionale d’alpeggio a servizio del convento benedettino di Cannobio, che qui aveva dei possedimenti. Il fatto che compaia a tratteggio anche nella mappa del Catasto Teresiano del 1722, fa presumere che la sue edificazione fosse già partita a quella data. Una volta concluso il cantiere la chiesa fu benedetta dal prevosto Branca di Cannobio. Nel 1792 ottenne dal vescovo di Milano Filippo Maria Visconti la parrocchialità autonoma da Falmenta, grazie alla munificenza del dott. Domenico Uccelli, medico chirurgo, che la dotò di un beneficio col quale furono costruiti il campanile, il battistero, acquistate le suppellettili necessarie per il culto e garantito il mantenimento del parroco. Tale chiesa serviva agli abitanti di Socraggio, Calachina e Corte. Fu nuovamente benedetta come chiesa parrocchiale nel 1792.
Arte
Nell’unica navata con presbiterio a pianta rettangolare, l’altare maggiore è in marmi colorati. Sul fondo una nicchia ospita la statua di S. Giacomo. Nella parete di sinistra della navata, in prossimità dell’ingresso si trova la cappella del battistero, mentre a metà si apre la cappella dell’Immacolata, con la statua della Vergine. Lungo la parete di destra una nicchia è occupata dalla statua del Sacro Cuore di Gesù. L’elemento di maggior pregio artistico è il pulpito, opera lignea del XVI secolo, originariamente appartenente al convento francescano di Cannobio e passato alla chiesa di Socraggio dopo la soppressione nel 1867. Gli intagli propongono la scena del martirio di S. Giovanni evangelista e altri santi.
Devozione
San Giacomo, fratello di Giovanni, fu il primo apostolo a subire il martirio, a Gerusalemme per ordine di Erode. Secondo una diffusa tradizione, negli anni precedenti, predicò il vangelo raggiungendo la lontana terra di Spagna. A Saragozza ebbe la grazia dell’apparizione corporea della Vergine e, dopo la sua morte, alcuni discepoli portarono le sue spoglie dalla Palestina in Galizia, nel luogo in cui oggi sorge la città di Santiago de Compostela. Dopo il ritrovamento della sua tomba, il luogo divenne meta di pellegrinaggi, dando vita ad un movimento di devoti che ancora oggi percorrono il Cammino di Santiago, partendo da diverse località d’Europa. Come si può ammirare nella statua presente in chiesa, l’apostolo è raffigurato in abiti da pellegrino con il mantello, cui è appuntata la conchiglia, e il bastone con la borraccia. San Giacomo è considerato il patrono di pellegrini e viaggiatori e la sua ricorrenza si celebra il 25 luglio.
Info
Apertura: in occasione della ricorrenza annuale, in altri periodi su richiesta: Parrocchia di S. Vittore di Cannobio tel. 0323 70134