A Ceredo, antico nucleo citato per la prima volta in documenti del XII secolo, con spettacolare vista sul lago, lungo la viabilità di risalita verso l’entroterra si incontra con l’antico percorso di mezza costa della via delle Genti: la chiesa di S. Bernardo sorge proprio all’intersezione dei due percorsi.
La chiesa edificata nel 1622, e ristrutturata nel 1832, presenta pianta a navata unica e abside semicircolare, portico in facciata, aggiunto nel 1844, e campanile addossato alla parte posteriore dell’edificio. Sul campanile la data 1804 ricorda l’epoca di edificazione.
Si ha notizia di un’importante donazione di beni a questo oratorio nel 1823 da parte Ignazio Gaetini, ricco mercante di Milano originario del luogo.
Arte
Il presbiterio è dominato da un imponente altare ligneo barocco a colonne tortili, dorato e dipinto, con all’interno una grande tela con San Bernardo che incatena il demonio. Nell’opera si vede il santo nell’atto di imprigionare il diavolo, mentre una lunga processione di fedeli laici, di chierici e sacerdoti, seguiti da un vescovo, sale verso il passo alpino che prese poi da lui il nome, ove ancora si ergeva la colonna pagana eretta in onore del dio Giove e che Bernardo farà abbattere, estirpando così l’antico culto pagano. Nel registro superiore compare la Vergine con il Bambino affiancata da San Carlo Borromeo e dal martire Maurizio.
Nel presbiterio si trova anche una tela seicentesca con la Madonna, S. Anna e il Bambino.
Lungo le pareti della navata sono ricavate tre nicchie, realizzate nel XIX secolo, con le statue del Sacro Cuore, dell’Immacolata e di S. Giuseppe.
Devozione
San Bernardo d’Aosta o da Mentone (XI secolo), divenuto arcidiacono della cattedrale aostana, ricevette l’incarico di ripristinare il valico del Gran San Bernardo, detto “Mons Jovis”, sul quale fondò un ospizio annesso a un monastero. Per la sua opera di evangelizzazione delle Alpi il suo nome è collegato a due celebri passi che collegano la Valle di Aosta con la Francia (Piccolo S. Bernardo) e la Svizzera (Gran S. Bernardo). Dal 1928 è considerato patrono di alpinisti e scalatori. Morì a Novara nel 1081, nella cui cattedrale ancora si conservano le sue reliquie, tra cui il capo entro un prezioso busto che ne riproduce le fattezze. La ricorrenza liturgica è il 15 giugno, giorno in cui il suo corpo venne sepolto nell’antico monastero navarrese di San Lorenzo, poi demolito, ma a Ceredo viene celebrata con una Messa ad agosto. Nelle raffigurazioni artistiche viene rappresentato nell’atto di incatenare il demonio, come si osserva anche nella pala d’altare di Ceredo.
Info
Apertura: in occasione della ricorrenza annuale; in altri periodi su richiesta: info@parrocchiaghiffa.org - tel. 0323 59189