Su balcone panoramico con vista lago ai margini della frazione di Camogno, lungo il sentiero che va in direzione di Cadivecchio si trova il sacello settecentesco dei Santi Quirico e Defendente, con semplice struttura a navata unica, campanile impostato sulla falda del tetto, facciata con tettoia di protezione della porta di ingresso centrale affiancata da finestrelle devozionali.
È interessante ricordare una proposta sull’etimologia del toponimo Camogno, che lo fa derivare da “Casa del monaco” aprendo la possibilità che in zona vi fosse una qualche istituzione monastica, di cui tuttavia non si hanno tracce documentarie.
L’oratorio fu eretto nel 1792 a cura della popolazione, in luogo di un edificio più antico, citato per la prima volta in una visita pastorale del 1590 con la sola dedicazione a S. Quirico. Nel catasto teresiano del 1722 tuttavia tale edificio non compare, per cui si può presumere che fosse caduto in disuso o si trattasse di una piccola cappella, tale da non essere stata rilevata.
L’allestimento interno a stucco con lesene, capitelli corinzi e cornici a foglie d’acanto, di gusto prettamente settecentesco, contrasta con le pitture che vi sono accolte, realizzate nella prima metà del Novecento.
Arte
L’altare maggiore incorniciato da lesene e capitelli in stucco accoglie la pala dipinta nel 1942 da Pietro Gaddia (Castiglione d’Adda 1888-1974), con successivi interventi di ritocco di Giulio Melloni, indicati dalla sigla apposta Mli Glo. In essa sono raffigurati S. Defendente, i SS. Quirico e Giulitta e S. Lucia. Sullo sfondo il paesaggio lacustre di Oggebbio, l’oratorio e un ratto, a ricordo di una leggenda legata a questo luogo di culto.
Alla pareti laterali della navata sono ricordati in due grandi quadri realizzati sempre da Pietro Gaddia nel 1963 numerosi santi accomunati dalla prerogativa di essere stati martirizzati in giovane o giovanissima età, proprio come i santi titolari dell’oratorio. Troviamo, a destra, i santi e martiri Alessandro, Tarcisio, Pancrazio, Eufemia e Cristina; a sinistra Venanzio, Silvano, Ursola, S. Maria Goretti, e S. Fermo.
Devozione
La chiesa di Camogno è dedicata a due santi martiri. Quirico, un bambino di circa tre anni, fu ucciso insieme alla madre, la nobildonna Giulitta, durante la persecuzione di Diocleziano ad Iconio, attorno al 304. Defendente, invece, è uno dei soldati romani della legione tebea, martirizzato mentre era imperatore romano Massimiano attorno al 286 d.C., per non aver voluto rinnegare la propria fede. S. Defendente, soprattutto a partire dal XIV secolo, godette di largo culto in Italia Settentrionale. La ricorrenza del Santo è il 2 gennaio e in questa data viene celebrata anche nell’oratorio di Camogno, dove Defendente ha assunto maggiore importanza rispetto al contitolare, con la festa detta dei ratt (dei topi) e dei coscritti.
Narra infatti una leggenda che fra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 la località era invasa dai topi che non si riuscivano a debellare in alcun modo, fintanto che alcune famiglie fecero un voto a San Defendente: se avesse liberato il territorio comunale dai roditori, gli Oggebbiesi avrebbero sempre organizzato una grande festa per la Sua ricorrenza; da quel momento l’invasione dei topi ebbe termine. Poiché San Defendente era un soldato, alla “festa di Ratt” venne abbinata la festa dei “Coscritti”, i ragazzi che durante l’anno in corso avrebbero assolto il servizio militare. Più di recente, dopo l’abolizione della leva obbligatoria, vengono festeggiati tutti giovani, che durante l’anno diventano maggiorenni.
Info
Apertura: in occasione della ricorrenza annuale; in altri periodi su richiesta: parrocchia di Oggebbio tel. 0323 48168