La chiesa di Santa Maria di Cadessino si trova lungo la viabilità che attraversa la frazione e si presenta oggi in una veste architettonica frutto di interventi collocabili tra basso medioevo ed epoca moderna. Esternamente si presenta intonacata e con un portichetto in facciata. Qualche elemento dell’originaria architettura romanica si conserva lungo la parete meridionale, mentre il bel campanile a fianco sulla facciata sul lato settentrionale con le bifore e gli archetti pensili rivela l’origine romanica.
Pur in assenza di documentazione che consenta la dazione della chiesa della Natività di Cadessino, è possibile far risalire la sua origine per lo meno all’XI secolo, grazie allo stile del campanile romanico ben conservato.
La monofora conservata sulla parete meridionale, in fase con gli affreschi interni della fine del XV secolo, consente di ipotizzare una fase di ampliamento e riorganizzazione dell’edificio in quell’epoca.
La chiesa attuale, che sostituì la cappella romanica, è frutto di ulteriori interventi architettonici databili al XVII-XVIII secolo che hanno comportato la ricostruzione dell’area absidale a pianta poligonale e di due cappelle laterali, anch’esse di forma poligonale, la realizzazione del soffitto voltato in muratura sostenuto da lesene e l’allungamento in facciata con l’allestimento della cantoria. Al XVII secolo è da ascrivere anche la costruzione del portico in facciata.
Arte
Il presbiterio e la parte della navata verso di esso sono allestiti in forme architettoniche settecentesche con stucchi a racemi vegetali e lesene con capitelli corinzi. L’altare e le balaustre in marmi colorati pure presentano forme tardobarocche. Nella nicchia sopra l’altare è posta una scultura lignea della Madonna con Bambino del XVIII secolo, mentre il Crocifisso davanti al tabernacolo, potrebbe essere un recupero da un precedente altare ligneo del Seicento.
Le testimonianze artistiche più antiche si trovano lungo le pareti della navata e possono essere attribuite a un’unica campagna decorativa, realizzata nell’ultimo quarto del XV secolo, come si ricava dall’iscrizione dedicatoria posta sopra la monofora della parete meridionale, che recita “(...) XXI die X octubri (...) pinxit pbtr baptis (...)atio Vallij Scicida”, possiamo così conoscere il nome dell’autore “prete Battista della Valsesia” e la data 1481 o 1491. Sulla stessa parete compaiono a sinistra della monofora una raffigurazione della Madonna in trono col Bambino, circondata da angeli e affiancata da un Santo guerriero, forse San Maurizio; a destra la Madonna della Misericordia, che ricopre con il suo manto i fedeli inginocchiati ai suoi piedi.
La parete settentrionale ospita invece nella parte superiore una grande rappresentazione dell’Ultima Cena con Cristo e i Dodici Apostoli schierati ad una tavola imbandita. Nella fascia sottostante si ritrovano le sette opere di misericordia corporale: Seppellire i morti, Assistere gli ammalati, Visitare i carcerati (per gran parte occultata dall’aggiunta di una lesena), Vestire gli ignudi, Ospitare i pellegrini, Dar da bere agli assetati e Dar da mangiare agli affamati.
Anche la parete sinistra del presbiterio è stata oggetto di indagini stratigrafiche che hanno portato in luce porzioni di affreschi cinquecenteschi sotto l’intonaco più recente.
Le cappelle laterali del XVII secolo ospitano, a destra, l’altare di S. Giuseppe, ornato da una tela seicentesca con il Sogno di S. Giuseppe, a sinistra, l’altare del Crocifisso, che un tempo proponeva una tela datata 1616, oggi sostituita da un dipinto moderno con Crocifissione. Dell’antico allestimento resta la decorazione a stucco che riproduce un drappo retto da angeli.
Devozione
La festa della Natività di Maria si celebra l’8 settembre fin dal VII secolo. Maria è, con Gesù e S. Giovanni, l’unica figura della Chiesa di cui si festeggi la nascita terrena e non solo quella alla via celeste. La nascita di Maria è infatti premessa alla venuta del Messia e dunque evento che, nelle chiese orientali, apre l’anno liturgico. La fonte più antica che illustra la nascita e l’infanzia di Maria è costituita dal Vangelo apocrifo di Giacomo, forse risalente al II secolo. A Cadessino, tuttavia, nelle rappresentazioni artistiche non viene contemplato il momento della Nascita di Maria, ma la Madre celeste è raffigurata come Madonna della Misericordia e in trono e con il Bambino.