La Chiesa di Susello, che sorge lungo la viabilità, sembra essere stata la più antica chiesa dell’area territoriale di Ghiffa. Originariamente doveva trovarsi isolata, in aperta campagna, all’incrocio delle principali strade che collegavano gli insediamenti sparsi.
L’edificio, esternamente completamente intonacato, presenta facciata a capanna, con pinnacoli neogotici alle estremità; il portale centrale, in marmo, è sormontato da un rosone ed è fiancheggiato da due nicchie formate da grandi arcate a tutto sesto. Attualmente la chiesa non segue un orientamento canonico e l’altare maggiore è rivolto a nord. È probabile che l’edificio originario fosse orientato e che sia stato ruotato di 90 gradi in occasione dell’ampliamento.
S. Maria Assunta di Susello è menzionata per la prima volta in un documento del 1173 come dipendenza della pieve di S. Vittore di Intra. Fu probabilmente la prima chiesa dell’area territoriale di Ghiffa a esercitare le funzioni parrocchiali, ma la sua importanza diminuì in seguito a favore di S. Maurizio della Costa che presentava una posizione più centrale.
La chiesa, di impianto romanico, aveva in origine un’unica navata e orientamento est-ovest. Nel XV secolo fu realizzato un ampliamento con l’aggiunta di una seconda navata e del coro a pianta quadrata, ruotandole l’orientamento. La trasformazione più sostanziale si ebbe nel XVI secolo, quando l’edificio raggiunse l’attuale impianto a tre navate; quella centrale, più lunga, sporgeva sulla facciata, ma nel 1890 venne pareggiata con l’aggiunta di due piccoli portici ai lati dell’ingresso. Il campanile, che sorge poco discosto dalla facciata, fu costruito attorno al 1591.
Nel 1905 la chiesa è stata proclamata Monumento Nazionale, grazie anche alla casuale scoperta di affreschi cinquecenteschi nascosti dietro le pale d’altare. I restauri iniziati nel 1977 hanno riportato alla luce la maggior parte degli affreschi.
Arte
Gli affreschi della chiesa risalgono almeno a tre fasi distinte. I più antichi (fine XV secolo) si trovano sull’attuale parete di controfacciata e proseguono in un attiguo ambiente usato come magazzino. L’artista anonimo, detto Maestro di Susello, d’ambito tardo quattrocentesco lombardo, ha raffigurato le storie della Passione di Cristo (la Lavanda dei piedi, la Preghiera nell'Orto degli Ulivi, la Crocifissione).
Gli affreschi del coro sono stati eseguiti nel 1553 da Giovanni Maria De Rumo, pittore novarese legato alla scuola di Gaudenzio Ferrari. Sulla parete di fondo, incorniciata da un’arcata con stemma dei Morigia, è affrescata l’Assunzione della Vergine attorniata da angeli, presso la quale si trova l’iscrizione con la firma dell’artefice “Ego Ioanes Maria De Rumo de Olegio hoc opus 1551”. Sulla parete destra del coro è raffigurata una Natività, accompagnata da un cartiglio che menziona i promotori dell’opera, gli uomini della vicinanza di Susello al tempo in cui erano anciani Giacomo Cominola e Antonio De Rogio 1553.
Il sottarco della parete di sinistra è impreziosito dalle figure del Profeta David e della Sibilla Tiburtina, mentre sui due pilastri vi sono S. Antonio abate e S. Gottardo. Sulla parete sopra l’arcata fanno capolino tre Angeli musicanti. Le vele della volta ospitano un Dio Padre benedicente e tre angeli musicanti. Nel sottarco d’ingresso al coro sono rappresentati il profeta Geremia, la Sibilla Cumana e due angioletti musicanti; sul pilastro destro S. Maurizio, mentre sul sinistro S. Defendente.
Sempre ricollegabile all’ambiente degli allievi di Gaudenzio Ferrari è l’ignoto Maestro Novarese che dipinse, qualche decennio dopo il De Rumo, la parete di fondo e la seconda campata della navata destra con lo Sposalizio di Maria. Assistono alle nozze i santi Sebastiano, Rocco e Maurizio, raffigurati a grandezza naturale sulle pareti laterali. L’arcata verso la navata centrale è decorata, nel sottarco, da immagini di cinque Profeti (Daniele, David, Mosè, Amos, Gioele ed Esau), mentre sui pilastri sono raffigurati S. Liberata e S. Maurizio. La volta è ornata da otto angeli.
La navata di sinistra è invece conclusa da un altare con tela di primo Seicento raffigurante S. Pietro da Verona, S. Liberata e S. Lucia.
Devozione
La festa dell’Assunzione della Vergine, cui è dedicata la chiesa di Susello, ricorre il 15 agosto. Si tratta di una delle feste mariane di più antica tradizione, in cui si celebra il dono di grazia concesso alla Vergine che, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta al cielo in anima e corpo. Il dogma dell’Assunzione, pur essendo stato ufficialmente proclamato soltanto da Pio XII il 1° novembre 1950, si fonda su una ininterrotta tradizione, presente in scritti dei Padri della Chiesa e nel sentimento di fede del popolo cristiano. La scena dell’Assunzione occupa a Susello la parete di fondo del presbiterio; tra gli apostoli si distingue Tommaso che tiene tra le mani la cintura che la Vergine stessa avrebbe lasciato come prova della sua reale assunzione corporea.
Merita una menzione per questa chiesa anche l’attestazione della devozione a S. Liberata, documentata nell’altare laterale. Questa santa, il cui culto è ben diffuso nei territori alpini, viene rappresentata con due infanti in fasce tra le braccia, come nel nostro caso, o con due bambini per mano. Questa santa è forse da identificare con una monaca vissuta a Como nel VI secolo, la cui diffusa devozione deriva senza dubbio dal patronato da lei esercitato sulle donne gravide e partorienti, a motivo del suo nome.
Info
Apertura: in occasione della messa settimanale e per la ricorrenza; in altri periodi su richiesta: info@parrocchiaghiffa.org - tel. 0323 59189.