Oratorio della Visitazione della Vergine a S. Elisabetta
Via Delle Genti meridionale
Oratorio della Visitazione della Vergine a S. Elisabetta
Ronco - Ghiffa
Storia
Una scenografica scalinata che si addentra nell’abitato di Ronco conduce alla chiesa di S. Elisabetta, che vi domina con la sua facciata a porticato, mossa da una cornice marcapiano e da tre aperture ad arco che danno luce alla soprastante aula della cantoria.
L’Oratorio della Visitazione è frutto di un intervento costruttivo unitario messo in atto grazie alla munificenza di famiglie locali agli inizi del XVII secolo. La costruzione a navata unica fu completata nel 1625, come ricorda la data scolpita sull’architrave del portale d’ingresso.
Il mecenate che principalmente sostenne l’onere della costruzione e della sua decorazione fu Gerolamo Canetta, ricordato e ritratto sia nella pala d’altare del 1641, sia in una tela del 1638.
Nel 1823 fu destinato a questa chiesa un beneficio testamentario da Ignazio Gaetini. Dal 1825 al 1954 fu ascritta alla parrocchia di San Maurizio della Costa, mentre in seguito venne inglobata nella parrocchia di Santa Croce.
Arte
La pala d’altare con la Visitazione è di Luigi Reali e reca, oltre alla firma e alla data 1641, la dedicazione dal benefattore Geronimo Canetta, ritratto nell’angolo inferiore di sinistra. A lato della tela sono dipinti un S. Pietro e una S. Teresa del pittore Luigi Bianchi (Milano 1827-1914), dallo stesso donati alla chiesa di Ronco nel 1886.
La ricca decorazione a stucco nell’abside è di gusto pienamente barocco: sopra il frontone che incornicia la pala d’altare è raffigurata a tutto tondo la scena dell’incontro tra la Madonna e S. Elisabetta, sull’arco absidale entro cornice in stucco sorretta da putti si trova una “nivola” con reliquie. L’arco di ingresso al presbiterio, pure riccamente decorato a stucco, mostra al centro putti con cartiglio “Venerunt nobis omnia bona pariter cum illa”, ai lati l’Annunciazione, in nicchie presso le pareti laterali dell’arco statue in gesso di S. Giovanni battista, a sinistra, e S. Pietro, a destra. Nella parete di sinistra del presbiterio si trova invece la statua in gesso di S. Carlo Borromeo.
Sulla balaustra del presbiterio si trova una statua della Vergine con il Bambino e S. Giovannino.
Sulla parete di destra della navata, entro una cornice a stucco, è stato mantenuto un affresco di Madonna con Bambino, forse una Madonna di Loreto, poiché sulla destra si nota un elemento che potrebbe essere la Santa Casa, ricordo di una precedente cappella di fine XV-inizi XVI secolo.
Alle pareti della navata sono appese quattro notevoli tavole lignee cinquecentesche, già appartenute a un polittico con figure di santi monaci, S. Bernardo di Chiaravalle, S. Pietro da Verona, S. Domenico, S. Benedetto, dono del 1819 di Thoma Ceruti, esponente di una famiglia di benefattori che eressero a Ronco anche l’asilo nel 1893.
Nella cantoria posta sopra il portico si conserva un’Annunciazione, sempre di Luigi Reali, con dedica tra i ritratti dei dedicanti, marito e moglie: “Hieronymus Canetta hoc opus proprys expensis faciendum curavit, anno domini MDCXVIII” (1638).
Nella volta del presbiterio e nelle lunette lungo la navata si trovano affreschi ottocenteschi con cornici architettoniche, fiori, frutti ed elementi simbolici che rimandano alle litanie del Rosario.
Devozione
La Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta, e l’incontro tra i due bambini che portavano in grembo, Gesù e il Battista, era un tempo celebrata il 2 luglio, mentre oggi, dopo la riforma liturgica, il 31 maggio; a Ghiffa i festeggiamenti si svolgono nella prima domenica di luglio. In quella occasione, con una suggestiva cerimonia, viene calata dalla volta del presbiterio la “nivola”, che così viene descritta dal sacerdote Luigi Brusa “Nell’oratorio v’ha una croce d’argento con molte reliquie sospesa in una nuvola artificiale sopra l’altare. Detta croce si leva solamente il giorno della festa e in occasione di calamità per essere esposta alla venerazione dei fedeli e la si ripone subito alla sera con una solenne cerimonia”. Nella “nivola” è appunto conservata una croce reliquario che viene esposta nella chiesa e portata in processione tra la devozione dei fedeli. Il rituale è accompagnato da un canto scritto dal fabbriciere di Ronco Luigi Minocci negli anni Trenta del Novecento.
Info
Apertura in occasione della ricorrenza annuale; in altri periodi su richiesta: info@parrocchiaghiffa.org - tel. 0323 59189